Nel terzo trimestre il Pil italiano è calato del 2,4% su base annua e dello 0,2% rispetto al periodo aprile-giugno. Lo ha reso noto l’Istat confermando la stima preliminare diffusa il 15 novembre 2012. Si tratta del quinto trimestre consecutivo con il segno meno per il Pil italiano.
La variazione acquisita per il 2012 è pari a -1,9%. Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna sono diminuiti in maniera significativa, con cali dello 0,8% dei consumi finali nazionali e dell’1,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni sono diminuite dell’1,4%, mentre le esportazioni sono aumentate dello 0,5%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,9% alla crescita del Pil: -0,6 punti i consumi delle famiglie, -0,1 la spesa della Pubblica Amministrazione (PA) e -0,2 gli investimenti fissi lordi. La variazione delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito positivamente alla variazione del Pil (rispettivamente 0,2 e 0,6 punti percentuali).
In termini congiunturali, il valore aggiunto dell’industria è aumentato dello 0,2%, mentre sono diminuiti quelli dei servizi (-0,2%) e dell’agricoltura (-6,7%). In termini tendenziali, il valore aggiunto ha registrato variazione negative in tutti i settori (-6,7% le costruzioni, -5,1% l’agricoltura, -3,9% l’industria in senso stretto e -1,3% i servizi).