Tentativi di distensione tra le Banca Popolare di Milano e i sindacati interni nella trattativa sui 700 esuberi annunciati dall’istituto. La tornata di incontri di ieri, secondo quanto risulta a Radiocor, ha consentito alle parti di colmare parte della distanza che le separava negli ultimi giorni. L’ultima mossa è stata dei sindacati, che in serata hanno presentato una controproposta che i vertici aziendali stanno ora valutando.
Se Bpm considerera’ accettabili i ‘paletti’ fissati dalle sigle, e in Piazza Meda si respira un certo ottimismo in merito, l’appuntamento per riprendere i colloqui e’ fissato a stamattina, con l’intenzione di procedere a oltranza fino al raggiungimento di un accordo. Se il tavolo dovesse saltare, d’altra parte, Bpm pare intenzionata a procedere su strade alternative e piu’ traumatiche: ieri il consiglio di gestione ha infatti conferito al cosigliere delegato Piero Montani la facolta’ di avviare la procedura per i licenziamenti collettivi qualora lo dovesse ritenere necessario.