Notte di verdetti in Champions League, ma anche di esami per gli allenatori italiani. Perché l’Europa chiama e i nostri tecnici devono rispondere presente, altrimenti saranno dolori. Ne sa qualcosa Roberto Di Matteo, che dopo la sconfitta contro la Juventus ha perso la panchina del Chelsea. Al suo posto è arrivato Rafa Benitez, che non avrà la fiducia del popolo blue, ma, almeno per il momento, ha quella di Roman Abramovich. Lo spagnolo dovrà battere il Nordsjaelland e sperare in una sconfitta della Juve a Donetsk, ma di questo parleremo domani. Questa sera infatti sono altre le squadre coinvolte nella roulette della Champions.
Tra queste non c’è il Milan, la cui partita contro lo Zenit sarà del tutto ininfluente ai fini della classifica. Casomai gli occhi saranno puntati su Luciano Spalletti, altro tecnico nostrano che non se la passa benissimo. La sua squadra è già matematicamente eliminata dalla Champions e tenterà di restare aggrappata almeno all’Europa League, Anderlecht permettendo. Troppo poco per un’armata come lo Zenit, rinforzata con una campagna acquisti sontuosa, che ha avuto in Hulk (40 milioni!) il diamante più prezioso. Ma Spalletti può consolarsi: in Europa c’è chi sta peggio di lui. Guardare Carlo Ancelotti e Roberto Mancini per credere.
L’attuale allenatore del Psg vive un momento difficilissimo, soprattutto per quanto concerne i risultati in patria. I francesi sono quarti in classifica (!), preceduti da Lione, Marsiglia e St. Etienne, a -5 dalla vetta e freschi di eliminazione dalla coppa di Lega. Un disastro per chi, la scorsa estate, ha investito cifre da capogiro per accaparrarsi Ibrahimovic, Thiago Silva e Lavezzi. L’unica consolazione è la Champions League, dove gli Ancelotti’s sono già matematicamente qualificati agli ottavi. Anche qui però c’è un neo: contro il Porto, nell’unica partita “seria” del girone, il Psg ha perso. Questa sera al Parco dei Principi ci sarà il ritorno, che i francesi dovranno vincere per agguantare il primo posto in classifica. Il minimo per chi ha speso così tanto…
Il discorso vale ovviamente anche per il Manchester City e per il suo tecnico. Mancini vive un momento difficile, il più duro da quando siede sulla panchina dei Citizens. L’eliminazione precoce dalla Champions ha scatenato l’ira dello sceicco Mansour, stufo di spendere vagonate di milioni e di ritrovarsi fuori dall’Europa che conta a dicembre. Questa sera il City proverà a conquistare almeno l’Europa League, ma comunque vada sarà una magra consolazione.
Da segnalare anche il caso Josè Mourinho, sempre più in guerra con l’ambiente del Real Madrid. Nella capitale spagnola sono in molti a contestare il portoghese, colpevole di essere già a -11 dal Barcellona. In Champions invece le cose vanno meglio e la qualificazione è al sicuro da tempo, ma questo non è sufficiente per il palato fine del Santiago Bernabeu.
Nulla da segnalare invece nel gruppo B, con Schalke 04 e Arsenal già qualificate e in lotta soltanto per il primato, ma qui non ci sono tecnici italiani in ballo. E visti i tempi che corrono, verrebbe da dire che è meglio così.