Finisce in bellezza l’avventura americana di David Beckham con i Los Angeles Galaxy, infatti l’ultima partita dello Spice Boy ha coinciso con la vittoria del quarto titolo della storia della squadra californiana, che si è confermata campione per il secondo anno consecutivo (gli altri due successi nel 2002 e 2005). Beckham e compagni hanno conquistato la Major League Soccer 2012 (la 17esima edizione del campionato di calcio statunitense) battendo per 3 a 1 gli Houston Dynamo nella finale secca giocata nel proprio stadio, l’Home Depot Center di Carson, poiché il regolamento prevede che la partita conclusiva venga giocata sul campo della squadra meglio classificata al termine della regular season (la squadra di Bruce Arena si era piazzata al quarto posto della Western Conference, mentre gli avversari al quinto nella Eastern) .
Il match ha visto la rimonta dei Galaxy, che, dopo essere tornati negli spogliatoi all’intervallo sotto di un gol, firmato dall’attaccante di Houston Carr proprio al 45esimo, nel secondo tempo hanno ribaltato la situazione grazie all’uno-due di Gonzalez e Donovan (rigore) tra il 61’ e il 65’, chiudendo il discorso al 94’ con l’ex interista Keane sempre su rigore, e potendo così regalare la standing ovation a Beckham, sostituito a pochi secondi dal fischio finale. La partita è stata anche il remake della finale dello scorso anno, quando si imposero in casa sempre i Galaxy (1-0 con rete decisiva di Donovan), questo trionfo porta il team californiano a raggiungere i D.C. United al primo posto come titoli vinti (4), mentre gli avversari della scorsa notte rimangono fermi a 2 successi.
David Beckham, che in questi sei anni in maglia bianca ha collezionato 125 presenze condite da 20 gol, lascia come meglio non poteva, consapevole di aver contribuito e non poco ad accrescere la popolarità del soccer in un paese dove gli sport di squadra più seguiti restano comunque altri, dal basket al baseball, per non parlare del football americano. L’obiettivo, quando è arrivato nel 2007, infatti era proprio questo, sfruttando la sua immagine dare più risalto a questa lega e attirare sempre più tifosi. Dal punto di vista pubblicitario l’operazione è stata centrata, ma il numero 23, ex Real Madrid e Manchester United, ha dimostrato di non essere andato oltre oceano solo in vacanza, prendendo l’impegno in maniera seria e professionale, risultando spesso decisivo con le sue giocate in campo e ricevendo solo qualche critica per la scelta di concedersi la doppia parentesi con la maglia del Milan.
In questi anni, sulla scia del suo arrivo, la MLS ha accolto altri nomi importanti di giocatori con grandi carriere europee alle spalle vogliosi di regalarsi ancora qualche anno di calcio professionistico e provare l’esperienza di vivere in un paese come l’America, dove poi molti decidono di restare anche una volta smesso di giocare. Proprio i Los Angeles Galaxy sono la squadra con più giocatori conosciuti agli appassionati di calcio, infatti oltre a Beckham, contano tra le proprie fila l’attaccante della nazionale irlandese Robbie Keane (capocannoniere di questi playoff con 6 reti), l’ala svedese Christian Wilhelmsson (meteora romanista e ricordato più che altro per la sua bionda compagna) e la stella della nazionale USA Landon Donovan (anche lui con qualche esperienza europea), da ricordare anche nel 2007 la breve apparizione sulla panchina del club dell’ex campione milanista Ruud Gullit, scelto per guidare la squadra nei mesi mediaticamente caldi dell’arrivo di Beckham, ma che ha portato ben pochi risultati sul campo.
Altro campionissimo che ha scelto di terminare oltre oceano la sua carriera è l’attaccante Thierry Henry, miglior marcatore assoluto della storia dell’Arsenal e della nazionale francese, che, dopo essere stato il simbolo dei Gunners e aver giocato tre anni nel Barcellona, dal 2010 si trova nei New York Red Bull, con i quali in questa stagione non è però riuscito ad andare oltre il primo turno dei playoff. Altra formazione piena di vecchie conoscenze del nostro calcio sono i Montreal Impact, società canadese che quest’anno era all’esordio nel campionato MLS e di sicuro la squadra più italiana del torneo, visto che in difesa può vantare la coppia Alessandro Nesta e Matteo Ferrari, mentre in attacco può schierare due bomber come Marco Di Vaio e Bernardo Corradi (quest’ultimo però ha dovuto saltare quasi l’intera stagione per un brutto infortunio al ginocchio), in rosa anche un altro giocatore che è passato per la nostra Serie A, l’ex riserva interista Nelson Rivas.
Beckham lascia quindi un movimento che, sebbene abbia ancora molta strada da fare rispetto agli altri sport nazionali, sta pian piano acquisendo un suo rispetto anche oltre i confini, fatto testimoniato dal buon livello raggiunto dalla nazionale USA e dalla presenza di alcuni giocatori statunitensi che si fanno valere nei vari campionati europei, come il centrocampista offensivo Clint Dempsey, passato in estate dal Fulham al Tottenham dopo una strepitosa ultima stagione in Premier, o il neo centrocampista della Roma Michael Bradley, che ha attirato l’attenzione di Zeman e della dirigenza dopo l’ottimo campionato scorso con la maglia del Chievo Verona.
Il 37enne inglese, che salutando il pubblico ha dichiarato di aver vissuto sei anni emozionanti in un posto speciale, sperando di aver fatto divertire la gente e di aver contribuito ad aumentare l’interesse per il calcio in America, ha espresso il suo desiderio di non volersi ancora ritirare ma di voler tentare un’ultima, ennesima, avventura in un’altra squadra. Le opzioni uscite in questi giorni sono tante, dal ricco campionato cinese al romantico ritorno in Premier League, passando per il solito Paris Saint Germain, l’accoppiata calcio-show business firmata Beckham non sembra ancora finita…