Il quadro dell’economia italiana, stando all’ultimo rapporto dell’Ocse, continua a peggiorare. L’ente parigino, infatti, ha rivisto al ribasso le previsioni sul Pil italiano, che parlano di una contrazione del 2,2% per il 2012 e dell’1% per il 2013 (contro il -0,4% stimato in precedenza), prima del timido ritorno alla crescita nel 2014, con un aumento dello 0,6%. Tutti i dati sono peggiori rispetto alle stime indicate nell’aggiornamento pervisionale del 6 settembre scorso.
Parallelamente l’Ocse ha rivisto in peggio le stime sul rapporto deficit – Pil, atteso per il 2012 al 3%, contro l’1,7% della previsione precedente. Il deficit – Pil dovrebbe poi attestarsi al 2,9% nel 2013 e risalire nuovamente, al 3,4%, nel 2014. Stessa sorte per il debito pubblico italiano, previsto in crescita al 127% per il 2012, al 129,6% nel 2013 e al 131,4% nel 2014.
“Se la nostra stima si dovesse concretizzare – si legge nel bollettino diffuso dall’Ocse – sarebbe necessaria un’ulteriore manovra correttiva sul 2014″. L’ente parigino, pur riconoscendo il lavoro compiuto per aggiustare i conti pubblici, prevede una contrazione “a riflesso delle misure d’austerità, un fragile clima di fiducia e condizioni creditizie restrittive” e avverte sui rischi del dopo elezioni, qualora l’esecutivo che succederà al governo Monti non prosegua nell’opera di riforma.
Peggiorano nuovamente anche le previsioni sulla disoccupazione, attesa al 10,8% per l’anno in corso, in crescita all’11,8% per il 2013 per poi subire una lieve flessione, all’11,6%, nel 2014.