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La Francia perde la tripla A: Moody’s taglia il rating. Oggi il via libera agli aiuti alla Grecia

Moody’s taglia il rating del debito francese e gela Parigi – Oggi il via libera dell’Eurogruppo agli aiuti e alla moratoria di 2 anni alla Grecia – Buone notizie dall’immobiliare Usa – A Pechino il divorzio del secolo: la donna più ricca della Cina liquida il marito – Si tratta per Pirelli – Ultime ore per la fusione Cnh-Fiat Industrial

MOODY’S TAGLIA PARIGI. IL TORO RALLENTA LA CORSA

PIRELLI, SI TRATTA. ULTIMATUM PER CNH-FIAT INDUSTRIAL 

Parigi ha perduto la tripla A.

La doccia fredda arriva  in serata da Moody’s: l’agenza  ha tagliato il rating del debito francese  da Aaa a Aa1.  La bomba ad orologeria sotto le baguettes, evocata da  The Economist , insomma, non era una cattiveria gratuita: ancora una volta il settimanale britannico ha dimostrato di essere ben informato.

Soffia intanto da Wall Street il vento dell’ottimismo: il fiscal cliff fa meno paura. Una volta tanto si adegua pure Bruxelles: oggi i ministri delle Finanze della zona euro dovrebbero dare l’ok alla tranche da 31,5 miliardi e chiarire i dettagli del nuovo programma di sostegno alla Grecia che prevede due anni in più di tempo per arrivare ai target del programma di risanamento dei conti pubblici.

Gli effetti sulle Borse non si sono fatti attendere.

Wall Street si è mossa in deciso rialzo dopo due settimane negative. L’indice S&P 500 sale del 1,99%, Dow Jones +1,65%, Nasdaq +2,21%.

La carica del Toro perde però forza in Asia, complice il downgrade di Parigi. Tokyo -0,07% quasi invariata. In rialzo Hong Kong +0,82%. 

A Piazza Affari l’indice FtseMib è salito del 3%. Londra ha guadagnato il 2,3%, Parigi +2,9%, Francoforte +2,4%. Le Borse europee si scrollano così  di dosso una lunga serie di giornate negative. In particolare, prima di oggi Piazza Affari aveva chiuso in ribasso nove delle precedenti 11 sedute.

Lo spread è rimasto invariato tutto il giorno a quota 350 punti base, con il rendimento del Btp decennale al 4,89%.

La nota inquietante riguarda il conflitto di Gaza. I venti di guerra hanno fatto impennare  il greggio, che sale di oltre il 2% con il Brent a 111,3 dollari al barile e il Wti a 88,8 dollari per acquisti speculativi.

ASIA

La prossima iniezione di liquidità della Bank of Japan nell’economia sarà di almeno mille miliardi di yen (12,3 miliardi di dollari). Lo ha anticipato il sottosegretario alle Finanze, ma l’operazione non avverrà prima di dicembre, a ridosso delle elezioni anticipate del 16 del mese.

Continua intanto la lenta erosione della Borsa di Shangai -0,5%, ai minimi da sette settimane. A questi livelli il mercato presenta un rapporto prezzo/utili di 9,6 volte poco più della metà (17,2 volte) del resto della regione.

Divorzio del secolo a Pechino: la donna più ricca del Paese, l’operatrice immobiliare Wu Yajung ha deciso di liquidare l’ex maito Co cedendogli il 40 per cento della holding Longfor. La signora Wu, che ora controlla il 43 per cento della società scende nell’Olimpo di Bloomberg da 7,3 miliardi a 4,2 miliardi.

AMERICA

A incoraggiare gli investitori sono state le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sulle buone possibilità che Casa Bianca e Congresso (a maggioranza repubblicana) trovino un accordo in materia di budget federale per aggirare il “fiscal cliff”, cioè il taglio automatico di spese e l’altrettanto automatico incremento di tasse che rischia di scattare dal primo gennaio 2013. 

Ma a  afforzare la reazione positiva del mercato ha contribuito il mercato immobiliare Usa: a ottobre le vendite di case esistenti sono salite del 2,1% sul mese precedente, contro attese di -0,1%.

Tra i titoli in evidenza ci sono le banche: Bank of America  sale del 2,9%, JP Morgan avanza del 2,3%, Citigroup  +3,3%.

L’impennata del greggio favorisce Exxon +1,7% e Chevron + 1,6%.

Anche la tecnologia va alla riscosa, sotto la guida di Apple +3,4%. Amazon +2,3% e Google +2,2%.

Intel si prepara al congedo di Paul Otellini, da 40 anni nei ranghi del colosso dei chips. John Chamber di Cisco +1% fa invece shoping di lusso: 1,2 miliardi di dollari Meraki, un gioiello tecnologico per le soluzioni sul cloud computing, fondato sei anni fa da alcuni scienziati del Mit finanziati dal fondo Sequoia e da Google.

Il vice ministro delle Finanze tedesco ha chiarito che domani se un accordo non sarà trovato in tutti i dettagli la discussione proseguirà nel corso della settimana. 

EUROPA

I ministri finanziari della zona euro domani daranno un via libera di massima al versamento della nuova tranche di aiuti internazionali alla Grecia da 44 miliardi di euro, ma i fondi verranno materialmente versati il prossimo 5 dicembre, allorché Atene avrà soddisfatto tutte le condizioni ancora pendenti.

E’ quanto riferiscono alcuni funzionari a conoscenza dei piani di preparazione dell’Eurogruppo. Il vertice dovrebbe concludersi con “un impegno politico di massima” allo scongelamento dei prestiti ad Atene, accompagnato da una discussione su come ridurre il debito greco e fornire due anni extra di finanziamenti dall’estero.

Il vice ministro delle Finanze tedesco ha chiarito che domani, se un accordo non sarà trovato in tutti i dettagli, la discussione proseguirà nel corso della settimana. Alla trattativa parteciperà il direttore generale del Fmi Christiane Lagarde.

Il mercato obbligazionario chiude poco variato, riducendo proprio sul finale i guadagni

visti nella maggior parte della seduta, in fiduciosa attesa per lo svilupparsi della vicenda greca. 

Oggi ci sarà in Spagna la prima delle due sedute d’asta della settimana. In offerta domani ci sono i titoli a 12  e a 18 mesi per un ammontare tra 3,5 e 4,5 miliardi. Giovedì

invece è in agenda la più impegnativa asta sui titoli con

scadenza 2015, 2017 e 2021.   

Lo spread di rendimento tra decennali spagnoli e italiani si  è portato di nuovo verso i 100 punti base, poco sotto il massimo di 116 punti base segnato a luglio scorso. Il rendimento del decennale spagnolo è tornato a quotare oltre 5,9%. 

Sui listini azionari di rilievo la marcia di Bp, in rialzo del 3,6% sulle indiscrezioni di un prossimo buy back da 3,7 miliardi di sterline. 

ITALIA

Ieri  in Piazza Affari è stata giornata di stacco del dividendo per: Atlantia  (acconto), Mediobanca , Mediolanum  (acconto), Recordati (acconto), Tenaris (acconto), Terna (acconto). L’insieme delle cedole staccate pesa sull’indice FtseMib per lo 0,2%. 

Rialzi diffusi fra le banche, nonostante i moniti di Moody’s sulle prospettive del sistema: Unicredit è salita del 3,9%, Intesa +4%, Mediobanca  +4%, Pop. Emilia  +5,6%.

La Popolare di Milano ha recuperato 2,95% a 0,3765 euro. L’agenzia Moody’s ha messo sotto osservazione il rating dell’istituto lombardo per un possibile peggioramento. Gli esperti hanno messo in evidenza il peggioramento della qualità delle attività della banca. Violenta la reazione di piazza Meda che accusa l’agenzia di non aver tenuto in alcun conto i cambiamenti intervenuti nella gestione nell’ultimo anno e minaccia azioni legali.

 Intanto, gli analisti di Citigroup hanno ridotto la stima sull’utile per azione dell’istituto per il 2012 e per il 2014. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Al contrario, Kepler ha ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo portandolo da 0,37 euro a 0,38 .

Nei prossimi tre anni Sea renderà il doppio di un Btp. E’ la promessa fatta dal presidente Giuseppe Bonomi all’avvio del road show che precede l’Ipo del 15 per cento del capitale. La promessa si basa sia sul “dividendo generoso” (il 70 per cento degli utili verrà distribuito) che sulla bonus share garantita ai nuovi azionisti. Particolare singolare: il bonus prevede una nuova azione ogni 15 per i residenti delle province di Milano, Monza, Varese e Novara, una ogni 20 per gli altri: “puniti” i bresciani, insomma, difesi da Bernardo Caprotti dell’Esselunga che suggerisce un nuovo hub a Montichiari.
Tenaris ha recuperato abbondantemente lo stacco (0,13 euro per azione), il titolo è salito del 4,4%.

Finale in forte rialzo per tutti i petroliferi: Eni +3%, Saipem +2,6%. 

Bene anche Enel  +3,2% e in generale le utility. Terna ha chiuso a quota 2,82 euro dopo avere staccato una cedola di 7 centesimi: sulla base della nuova parità il rialzo è dell’1,5%. 

Telecom Italia sale del 2,1%. 

Fra le assicurazioni, Generali sale del 2,7%.

Fa impressione in una giornata così effervescente lo scivolone di  Unipol  -1,2%, ad un passo dai minimi minimo storici in un giorno di generale recupero delle Borse. Dall’inizio dell’anno Unipol ha perso il 70%.

Nell’asset management Mediolanum guadagna il 4,1% rispetto alla nuova parità dopo lo stacco della cedola da 0,10 euro. Azimut  +2,1%.

Fra i titoli industriali, Finmeccanica  sale del 3,6%, Ansaldo StS  +3,2%. 

StM  guadagna il 7,8 %: Ubs ha alzato la raccomandazione a neutral dal precedente sell. Inoltre, la stampa scandinava riporta che Ericsson è fermamente determinata a rilanciare St Ericsson, la problematica joint venture tra la società svedese ed il primo produttore di chip europeo. La testata Dagens Industri riporta dichiarazioni rilasciate dal ceo di Ericsson

Fiat
+4,2% , meglio del settore  automotive, comunque in recupero del settore automotive, oggi in rialzo del 2,9% (indice Stoxx europeo). 

Intanto ai soci di minoranza Cnh è stato proposto un dividendo straordinario di 10 dollari per ottenere il loro consenso alla fusione con Fiat Industrial.  L’offerta viene così alzata del 25,6%. L’adesione dovrà pervenire entro la mezzanotte di oggi.

In grande evidenza anche Pirelli +3,6%, Goldman Sachs ha alzato il target a 11,5 euro. Prosegue intanto la complessa trattativa tra Marco Tronchetti Provera e i fondi Clessidra e Investindustrial. Scartata, soprattutto per i tempi necessari, la scelta di una newco, si valuta l’ipotesi di un ingresso diretto dei fondi nell’operazione che, tramite Opa, dovrebbe portare alla fusione tra Gpi e Camfin. Decisivo il parere dei Malacalza: a termine dell’operazione i due fondi più la famiglia genovese potrebbe avere il controllo della cassaforte di Pirelli.  

Brillanti infine i titoli del lusso: Luxottica +3%, Tod’s  +3,8%, Yoox +2%.

Poiché le note tristi, tra cui Rcs Mediagroup che perde il 4,3% ed  Iren -2%.

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