Iniziare fin dall’età scolare a capire i meccanismi economici e quindi a tutelare il proprio risparmio. “L’educazione alla cittadinanza economica è divenuta di particolare attualità dopo la grave crisi del 2008. In tutti i Paesi avanzati, la carenza di adeguate informazioni sui meccanismi economici ha infatti inciso pesantemente sulla tutela dei risparmi”. Parte da queste considerazioni la senatrice Pd Maria Leddi nel presentare, in commissione Cultura di Palazzo Madama, il disegno di legge (“Norme per l’educazione alla cittadinanza economica”) che punta a un’adeguata formazione per una consapevole gestione delle proprie risorse.
Un ddl che fa pendant con quello sull’educazione finanziaria all’attenzione della commissione Industria, sempre al Senato. Il testo prevede un programma formativo di educazione rivolto ai giovani, con obiettivi di accrescimento di capacità, conoscenze e competenze, “al fine di disporre in futuro di un numero sempre crescente di adulti in grado di prendere decisioni consapevoli e capaci di operare all’interno del proprio ambiente economico”.
La sperimentazione verrà avviata nelle scuole di ogni ordine e grado, ivi incluse le primarie, le secondarie di primo grado e le secondarie di secondo grado con un programma educativo di cittadinanza economica rivolto ai giovani, che dovrebbe diventare parte integrante dei curricula scolastici, nell’ambito dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” attraverso la formazione dei docenti.
“Gli ultimi anni hanno dimostrato una crescente difficoltà delle famiglie italiane nel gestire il proprio budget, peraltro tradizionalmente caratterizzato da una forte propensione al risparmio – sottolinea Leddi, che oltre a essere prima firmataria del disegno di legge ne è anche relatrice -. In tempo di crisi, occorre saper valutare con attenzione le diverse possibilità di allocazione delle risorse, tanto più che gli italiani non sono abituati ad indebitarsi, ma subiscono ogni giorno un insidioso bombardamento pubblicitario in questo senso. A fronte della potenziale rischio di sovraindebitamento, si impone dunque la necessità di affinare le capacità di valutazione, a partire dalle fasce più giovanili. Analoga attenzione va poi dedicata alle esigenze previdenziali, tanto più che alcune scelte, come ad esempio l’avvio di piani di accumulo, devono essere fatte con tempestività”.