Il maltempo continua a creare problemi in gran parte del Centro e del Nord Italia. Vediamo quali sono le zone in maggior difficoltà.
UMBRIA. “Ci troviamo di fronte ad una situazione particolarmente critica che, in alcune zone, non si presentava da almeno 50 anni, con punte di 200 millimetri di acqua nell’Orvietano”. A lanciare l’allarme è il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha attivato insieme alla Protezione civile tutti i presidi territoriali, allertando anche i Comuni.
I territori più interessati dal fenomeno, oltre alla zona di Orvieto, sono quelli del marscianese e e del perugino, mentre attualmente è in osservazione il Tevere a partire da Città di Castello e il territorio del bacino del Lago Trasimeno. “Il prefetto di Perugia, in accordo con la Presidenza della Giunta regionale – ha proseguito Marini – la scorsa notte ha aperto il Centro di coordinamento soccorsi per monitorare e coordinare eventuali emergenze e aiutare i cittadini in difficoltà”.
TOSCANA. L’assessore all’Ambiente della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini, si sta recando nella zona di Grosseto, colpita gravemente in queste ore dal maltempo. In particolare, rende noto la Regione, Bramerini è in contatto diretto con i sindaci di Orbetello e Capalbio, i due comuni dove al momento si riscontrano i danni e i disagi più gravi. Orbetello e Albinia sono isolati a causa dello straripamento dell’Albegna e dell’Orcia e dell’esondazione dei torrenti Elsa e Osa.
A Grosseto si trova già il responsabile della Protezione civile regionale Antonino Melara, che da stamani, su indicazione del presidente Enrico Rossi, sta conducendo una serie di incontri per organizzare la colonna mobile toscana che si occuperà dei soccorsi. Alle riunioni stanno partecipando tutti i soggetti interessati a gestire l’emergenza oltre alla Protezione civile regionale, quella provinciale, il presidente della Provincia di Grosseto, il prefetto, il comandante dei vigili urbani e i vigili del fuoco.
VENEZIA. L’acqua alta a Venezia ha raggiunto livelli record: si tratta della sesta misurazione più alta registrata nell’arco degli ultimi 150 anni. Ieri, in seguito alle forti piogge, circa il 70% della città è finito sott’acqua. Sono state studiate delle speciali barriere marine per evitare i disagi a causa dell’acqua alta, ma queste non saranno operative prima del 2014, secondo quanto rendono noto le autorità locali.
“Abbiamo chiesto, e attendiamo dai sindaci dei territori colpiti dagli eventi di questi giorni un puntuale monitoraggio dei danni. Andando in giro ieri per il territorio, ho constatato personalmente quanto le famiglie, le imprese, le aziende agricole e i comuni siano stati danneggiati”, ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che è pronto a chiedere lo stato di calamità.
ROMA. Chiuse a Roma le banchine del Tevere per il superamento del limite massimo dei livelli idrometrici registrati dalla Protezione Civile. L’intervento è avvenuto alla stazione di Ripetta presso Ponte Cavour (7,41 metri), a causa del forte innalzamento dell’acqua per il maltempo. Protezione Civile e Polizia stanno monitorando l’evoluzione del fenomeno nei punti strategici e di maggior rischio.
Secondo il Centro Funzionale regionale, l’ondata di piena del Tevere arriverà in città domani intorno all’ora di pranzo. Non destano allarme i livelli dell’Aniene, che attualmente fa registrare un lieve innalzamento dovuto a condizioni di rigurgito nel punto di confluenza.