Ancora ostacoli sulla strada dell’accordo fra Atene e la Troika. La riforma delle pensioni varata dal Governo greco su espressa richiesta dei creditori internazionali (Ue, Bce e Fmi) potrebbe essere incostituzionale. A dirlo è la Corte dei Conti ellenica, che ha spiegato come la decurtazione compresa tra il 5 ed il 10% delle prestazioni sarebbe il quinto taglio consecutivo dal maggio del 2010 e potrebbe quindi minare la dignità dei lavoratori. La riforma sarà votata la prossima settimana in Parlamento, che potrebbe decidere di non tener conto del parere della Corte dei Conti.
Questo pronunciamento rischia in ogni caso di compromettere definitivamente gli sforzi fatti finora dal governo di Antonis Samaras per sbloccare la prossima tranche di aiuti internazionali da 31,5 miliardi in favore di Atene. Ieri, inoltre, fonti del Governo tedesco hanno rivelato che i problemi da risolvere in vista dell’accordo sono ancora molti.
L’unica intesa possibile, al momento, sarebbe su un finanziamento ponte per chiudere il buco da 13,5 miliardi che lo Stato greco accuserà da metà mese. E non sembra che la situazione possa sbloccarsi in tempo per il prossimo Eurogruppo del 12 novembre.