E’ necessario proseguire con risolutezza lungo la strada del rigore e delle riforme. A lanciare l’avvertimento è il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, intervenuto alla “Giornata del Risparmio” organizzata oggi a Roma dall’Acri.
“Le riforme strutturali sosterranno, nel medio periodo, il potenziale di crescita del Paese – ha detto il numero uno di via nazionale -. È cruciale conseguire gli obiettivi di bilancio annunciati e dare piena attuazione al programma di riforme, ampliandone il campo d’azione”.
Le manovre di consolidamento dei conti pubblici”varate a partire dalla seconda metà dello scorso anno e il vasto piano di riforme strutturali in corso hanno contribuito ad arrestare la perdita di fiducia nella nostra economia – ha continuato Visco -. Le misure di bilancio non potevano non ripercuotersi negativamente sugli andamenti congiunturali di breve periodo, ma hanno evitato scenari ben peggiori di quello attuale”. In ogni caso, “l’aggiustamento di bilancio senza le riforme strutturali finirebbe inevitabilmente per essere controproducente”.
REDDITI FAMIGLIE -9% IN 5 ANNI, CROLLA IL RISPARMIO
Il Governatore ha poi sottolineato come il reddito delle famiglie sia “caduto del 9% in termini reali nell’ultimo quinquennio”. Di conseguenza, “la quota risparmiata del reddito nazionale è ora inferiore alla media europea: sotto il 17%, circa 4 punti percentuali in meno rispetto alla prima metà dello scorso decennio, contro il 22 in Germania e il 18 in Francia”.
Visco ha spiegato che le famiglie italiane hanno quindi limitato le ripercussioni del crollo dei redditi sui consumi attingendo al risparmio accumulato e riducendo quello corrente. In Francia e in Germania, invece, il reddito disponibile e i consumi delle famiglie sono cresciuti, sebbene a ritmi contenuti, nel corso dell’intero periodo.
BANCHE: LA QUALITA’ DEL CREDITO PEGGIORA
Quanto all’attività degli istituti di credito, il numero uno di Bankitalia ha rilevato che “la qualità del credito è in peggioramento” e nel secondo trimestre del 2012 “il flusso di nuove sofferenze rettificate in rapporto ai prestiti è salito al 2,1%, tornando sui livelli della fine del 2009”.
Secondo informazioni preliminari, “il peggioramento non si sarebbe arrestato nei mesi più recenti”, colpendo in particolare “gli impieghi alle imprese, che hanno registrato un tasso d’ingresso in sofferenza del 3,2%, con un massimo di oltre il 6% per il comparto delle costruzioni”. Per i crediti alle famiglie, invece, “il tasso d’ingresso in sofferenza è rimasto stabile all’1,2%, un valore relativamente contenuto nel confronto col passato”.