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56° Premio Internazionale Bugatti-Segantini alla carriera ad Arcangelo

Seguendo la formula proposta nelle ultime edizioni, accanto al Premio alla Carriera, anche quest’anno verrà presentato un ciclo di mostre collettive di artisti italiani under 35 e di artisti internazionali.

Il 56° Premio Internazionale Bugatti-Segantini alla Carriera è stato assegnato ad Arcangelo. Sin dagli anni ‘80, Arcangelo è stato uno dei protagonisti italiani della storia dell’arte contemporanea. Il suo percorso artistico è stato segnato dalla presenza di numerosi e differenti cicli pittorici ove terre originarie e natie si mescolano a terre lontane e antiche, come, ad esempio, quelle dei Dogon.

In occasione della consegna del premio, è stata allestita fino al 5 luglio 2015, negli spazi espositivi di Villa Brivio a Nova Milanese, una mostra personale di Arcangelo, che in estrema sintesi “racconta” la sua esperienza artistica dai quadri “neri” della fine degli anni 80 sino ai cicli contemporanei come quello della “Terra dei Sanniti”. In occasione della premiazione di Arcangelo è stato edito un libro, Arcangelo 1988-2014, con testi di Giovanni Iovane e pubblicato dal Bice Bugatti Club.

Il 56° Premio Internazionale Bice Bugatti Giovanni Segantini è organizzato e promosso dalla Città di Nova Milanese, dalla Libera Accademia di Pittura “Vittorio Viviani” e dal Bice Bugatti Club. I curatori di questa edizione sono Giovanni Iovane e Simona Bartolena.

Oltre alla mostra dedicata ad Arcangelo, vincitore del 56° Premio Internazionale Bugatti-Segantini alla Carriera, a partire dal 13 giugno ci saranno una serie di importanti mostre e speciali eventi collaterali a questa importante manifestazione.

 

Calendario mostre Bice Bugatti Club:

Arcangelo, 19882014

21 giugno – 05 luglio, Villa Brivio, Nova Milanese

A cura di Giovanni Iovane

 

Senza Progetto, artisti Under 35

13 giugno 2015 – 5 luglio 2015, Villa Vertua, Nova Milanese / Villa Brivio, Nova Milanese

A cura di Giovanni Iovane in collaborazione con Getano Fanelli. 

Parole come “progetto” o più recentemente “piattaforma” sono di uso comune nelle pratiche curatoriali. Sono parole talmente virali che spesso condizionano le pratiche artistiche generando una vera e propria inflazione di senso e di valore. La partecipazione all’esperienza artistica richiede, oggi, l’annullamento della contemplazione, della semplice e attenta osservazione dell’opera e un ruolo attivodello spettatore. Un mitico “spazio comune e collettivo” diviene sempre di più il fine, sempre rimandato peraltro, di una contemporanea storia sociale dell’arte. Senz’altro, e più di cinquanta anni fa, Marcel Duchamp, indicava nello spettatore la figura attiva in grado di completare e realizzare l’opera d’arte. Una opera d’arte non vista, o filosoficamente invista, di per se stessa resta anonima e non condivisa, e dunque incompleta. Il Senza progetto, che intitola la mostra di sei giovani artisti italiani non si riferisce ovviamente alle singole ricerche di Simone Masetto Maghe, Andrea Mineo, Giulio Pace, Gloria Pasotti, Giuliana Storino, Nicola Felice Torcoli. Ciascuno degli artisti selezionati, infatti, presenta quello che con il vecchio linguaggio della pittura, si sarebbe chiamato “ciclo”; una sperimentazione personale che declina individualmente l’oggetto della pittura secondo mezzi differenti.Il senza, la sottrazione appartiene al dispositivo curatoriale che lascia libera presentazione alle opere dei sei artisti affinché ciascuno di noi (noi pubblico o publics) possa osservare a lungo le opere di questi artisti chiedendo loro di poter far parte di una comunità artistica e sociale. In altre parole, e senza giri di parole, una bella mostra di arte contemporanea. 

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Building Bridges Art Exchange

13 giugno 2015 – 5 luglio 2015, Villa Vertua, Nova Milanese

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L’associazione statunitense, che da anni si occupa di scambi artistici e culturali, presenta le opera di tre artisti internazionali. Jacob Alonso, dal Messico, esplora l’idea di “oggetto che tocca-oggetto toccato” attraverso la personalissima tecnica di fumage applicata al proprio corpo. Ancora dal Messico, Roberto Razo crea opere realizzate sfruttando materiali termo reattivi, dando vita a forme di astrazione contemporanee. La tedesca Petra Eiko è un’attenta osservatrice della vita e delle energie: con le sue forme organiche, accompagna lo spettatore attraverso un viaggio profondo di connessione con l’universo.

 

Martadero, Conart

13 giugno 2015-  5 luglio 2015, Villa Vertua e Villa Brivio, Nova Milanese

A cura di Fernando Garcia Barros e Magda Rossi

Gli artisti selezionati hanno creato una proposta artistica durante un viaggio individuale di 10 giorni, attraverso distinti itinerari geografici e tematici, nel territorio boliviano. Il supporto utilizzato è un taccuino Moleskine, nella logica del progetto AtWork a cura della Fondazione Lettera27, (Milano, Italia), con la quale si è stretto un vincolo di collaborazione per la realizzazione dell’intero evento. Attraverso i taccuini, gli artisti hanno interagito con il contesto e gli elementi circostanti e hanno analizzato come questi influenzano la propria opera. Il CONART vuole fare conoscere i territori boliviani attraverso gli occhi degli artisti partecipanti, uno sguardo esterno e uno interno, col fine di mostrare la realtà da una prospettiva creativa, valorizzando l’arte e la cultura locali. Il taccuino funziona come un compagno di viaggio, dove plasmare memorie, immaginari e incontri. Esistono molte forme di muoversi per il territorio e ogni artista ha trovato un proprio percorso per generare una narrazione originale. Gli artisti coinvolti hanno realizzato le proprie opere sulla base di itinerari tematici e geografici, proposti dal curatore dell’evento. I temi partivano da 7 assi principali: identità, sradicamento, spostamento, contesto, sguardi, incontri, sensi

 

Boix-Boxing-Boixismo

11 luglio 2015-5 agosto 2015, Villa Vertua, Nova Milanese

A cura di Dermis Leon

La mostra è dedicata al maestro latinoamericano Carl Boix ed è una selezione di dipinti, disegni e collage realizzati negli ultimi vent’anni, durante il suoi soggiorni a Madrid e a Ginevra. Lo stile di Boix è caratterizzato da una tavolozza brillante, con sfumature caraibiche, un universo dove la rappresentazione estremamente personale delle figure eccede il soggetto rappresentato. Boix ha fatto parte della “generazione nascosta” di artisti e scrittori quali Reynaldo Arenas e Zoe Valdés, che oggi sono riferimenti essenziali della cultura cubana.

 

70° Anniversario della Liberazione e 100° Anniversario della Dichiarazione della Grande Guerra del ’15-’18

da settembre 2015, Nova Milanese

A cura di Simona Bartolena.

Parlare di guerra in occasione di una ricorrenza come quella di quest’anno pare perfino scontato. Potrebbe anche essere inutile, se il discorso dovesse restare sulpiano della commemorazione. Ma la memoria va costantemente sollecitata perché solo attraverso il ricordo del passato nasce la consapevolezza del presente e una speranza per il futuro. Una mostra sulla guerra, dunque, deve guardare al passato pensando al futuro. Offrire esempi su cui riflettere per fondare unnuovo presente. L’arte ha un ruolo sostanziale in questo processo. La memoria di un segno lasciato da un artista apre motivi di dialogo, percorsi che nascono dall’esperienza individuale per aprirsi all’universale. Gli artisti parlanolinguaggi che tutti possono e forse devono ascoltare. Questa mostra racconta la guerra attraverso i loro occhi. Sguardi che narrano l’orrore di ogni conflitto. Di tutti i conflitti. Perché la guerra non è mai finita.

Categories: Cultura