Oggi, 25 aprile, l’Italia si veste dei colori della memoria e della gratitudine per celebrare la Festa della Liberazione dal nazifascismo. Il 25 aprile del 1945 segnò la fine dell’occupazione nazista e il crollo del regime fascista guidato da Benito Mussolini. Le truppe partigiane, insieme agli alleati, liberarono le città italiane una dopo l’altra, mettendo così fine a anni di oppressione e terrore. Da allora, sono passati 79 anni.
La liberazione non fu un evento casuale, ma il risultato di una strenua resistenza da parte del popolo italiano, oltre che del sostegno degli americani e degli alleati. Partigiani, uomini e donne comuni, si unirono in un moto insurrezionale che, a partire dal nord, si diffuse rapidamente in tutta la penisola.
Questa giornata rappresenta un momento cruciale nella storia italiana, un simbolo di resistenza, coraggio e speranza. È anche un’occasione per commemorare il sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà durante gli anni bui dell’occupazione nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale.
Oggi, il 25 aprile è celebrato con cerimonie ufficiali e manifestazioni popolari in tutto il Paese, per onorare il sacrificio dei partigiani e ribadire l’importanza dei valori democratici e della lotta contro ogni forma di oppressione e autoritarismo
Milano, la scintilla della Liberazione
Il 25 aprile, Milano fu la prima grande città italiana a insorgere. L’appello alla rivolta, lanciato dal Comitato Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), trovò un’eco immediata nella popolazione, che scese in piazza per liberare la città dai nazisti.
Il CLNAI emise decreti che stabilivano il suo potere e la condanna a morte per i gerarchi fascisti, senza menzionare esplicitamente Benito Mussolini, che fuggì da Milano quel giorno e fu catturato e fucilato tre giorni dopo. L’intimazione ai nazifascisti da parte dei partigiani fu “Arrendersi o perire!”.
Entro il 1º maggio 1945, tutta l’Italia settentrionale fu liberata, con città chiave come Bologna il 21 aprile, Genova il 23 aprile e Venezia il 28 aprile.
La guerra sul territorio italiano terminò ufficialmente il 2 maggio, con la resa definitiva delle forze nazifasciste agli alleati, formalizzata durante la resa di Caserta, firmata il 29 aprile 1945. Queste date segnano la sconfitta definitiva del nazismo e del fascismo in Italia.
L’istituzione del 25 aprile come festa nazionale
Nel 1946, su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, Umberto II di Savoia emise un decreto legislativo luogotenenziale il 22 aprile, istituendo la festa del 25 aprile come celebrazione della totale liberazione del territorio italiano. La festività fu inizialmente stabilita solo per quell’anno.
«A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale.» (Decreto legislativo luogotenenziale 22 aprile 1946, n. 185, art.)
Successivamente, furono emessi decreti per celebrare la ricorrenza anche nel 1947 e nel 1948. Fu solo nel 1949 che la festa del 25 aprile venne istituzionalizzata stabilmente come giorno festivo, insieme alla festa nazionale italiana del 2 giugno.
Le celebrazioni per il 25 aprile
Durante le celebrazioni del 25 aprile, il Presidente della Repubblica Italiana e le massime cariche dello Stato rendono omaggio al sacello del Milite Ignoto, deponendo una corona d’alloro in memoria dei caduti e dei dispersi italiani nelle guerre. In questo giorno, la bandiera italiana e quella europea vengono esposte su tutti gli edifici che ospitano uffici pubblici e istituzioni.
Inoltre, in tutte le città italiane, soprattutto in quelle decorate al valor militare per la guerra di liberazione, si organizzano manifestazioni pubbliche per commemorare l’evento.
Il 25 aprile non è solo un giorno di celebrazione, ma anche un monito contro l’oblio e l’indifferenza. È un’occasione per riflettere sui valori di libertà, uguaglianza e tolleranza che sono alla base della nostra società. È un’imperativa ammonizione contro qualsiasi forma di autoritarismo, intolleranza e discriminazione. Ogni 25 aprile è un invito a onorare il passato e a guardare al futuro con fiducia e determinazione.