Il primo semestre del 2013 sembra essere davvero positivo per l’arte contemporanea che secondo MPS Art Market Value Index registra una crescita del 35%. Inoltre si registra un ritorno dell’ interesse verso l’Old Master, ossia i dipinti di antichi maestri e per i “grandi artisti” dell’impressionismo.
Le piazze preferite per le aste, restano sempre Londra (top per il fatturato) e New York (per la pittura), con l’Asia continua la sua espansione e un’Europa un po’ ai margini.
La pittura come i preziosi si confermano beni rifugio anti-volatilità del mercato, ma stupiscono anche le arti minori, che offrono performance interessanti per oggetti antichi, diamanti e vini pregiati di note maison. Ottime prestazioni nella simulazione di investimento, il “portafoglio Arte” si conferma il più redditizio ed efficiente.
Questi i principali punti della ricerca MPS:
Mercato della pittura: i risultati consuntivi del I semestre 2013 mostrano un lieve calo rispetto al precedente semestre e dopo la fase di assestamento degli ultimi 3 anni, come testimonia l’andamento dell’ MPS Global Painting Index in diminuzione del -18,4% sul 2012. Il mercato resta ancora lontano dal picco del 2008, e la ripresa sembra oggi ostacolata nei segmenti a maggior capitalizzazione: MPS Art Pre War Index (-35,3% sul 2013) e Mps Art Post war Index (-4,6% sul 2013), in ribasso nonostante i record mondiali di questo semestre.
La ripartizione del fatturato per aree geografiche conferma gli Stati Uniti come piazza principale di riferimento per la pittura, pur registrando una leggera contrazione (dal 47,3% del I sem 2012 al 37,7% di questa prima metà dell’anno). Il risultato più interessante è dato da Londra, che sta assumendo una posizione sempre più importante a livello continentale rispetto agli altri mercati. Il segmento Asia, pur sottostimando i reali volumi poiché non comprende le tre più importanti case d’asta cinesi (Poly, China Guardian, Beijin Council), presenta una quota di fatturato in continua crescita rispetto agli anni precedenti. Infine, la zona Euro si conferma “periferica”, con un ruolo sempre più marginale nel contesto internazionale.
Nell’analisi per comparti, l’Mps Art Old Masters e 19° sec. Index registra un incremento del +31,9% rispetto al I semestre 2012, grazie alla performance dell’asta newyorkese di dipinti antichi organizzata da Sotheby’s a gennaio, che ha totalizzato 58 milioni di dollari. In evidenza, il quadro di Pompeo Batoni “Susanna e i Vecchioni” aggiudicato a $11.394.500 mln.
L’MPS Art Pre War Index soffre di un andamento al ribasso già dall’anno precedente con un calo del -35,3%. I dati del I semestre 2013 non sono caratterizzati da alti valori di fatturato se non per una serie di record che hanno riguardato artisti di grande fama come Picasso e Modigliani, le cui opere hanno raggiunto in pochi anni un trend invidiabile. Da mezionare è il record d’asta per Georges Braque con l’opera “Paysage à la Ciotat”.
L’Mps Art Post War Index rappresenta il comparto più colpito dalla crisi negli ultimi anni, e i risultati del I semestre 2013 confermerebbero un clima di lieve pessimismo (-4,6% sul 2012). Ma il clima di sfiducia viene interrotto dal record mondiale ottenuto da Christie’s nell’asta di arte contemporanea di maggio, con un totale di quasi 500 milioni di dollari. Il risultato più alto mai raggiunto nella storia delle aste, con opere appartenenti a Pollock, Lichtenstein, Basquiat, Rothko, Guston e ovviamente Gerhard Richter, che è diventato l’artista vivente più quotato al mondo con il capolavoro “Abstraktes Bild”.
Il I semestre del 2013 si presenta con buone prospettive di crescita delle cosiddette arti minori: l’MPS Global Arti Minori Index registra infatti un trend positivo del 4,2% sul primo semestre 2012. L’analisi della performance delle varie arti minori nel corso degli ultimi sette anni (2006-2013) mostra infatti rendimenti ampliamente positivi (+116,4% vs 2006). Tra le performance più importanti spicca quella delle antichità (+154,1% rispetto al 2006), seguita dai gioielli (+140%), settori che trainano la performance complessiva espressa dal MPS Global Arti Minori Index. I risultati di vini pregiati, scultura & arredi e fotografia invece, seppur positivi, sono inferiori all’indice globale delle arti minori (rispettivamente: +93,3%, +68,3% e +10,5% sul 2006).
L’analisi della performance dell’ MPS Art Market Value Index degli ultimi tre anni (periodo giugno 2010 – giugno 2013) mostra un rendimento complessivo positivo (+71,3%) e superiore agli altri indici considerati: il MPS Jewels Market Value Index (+66,3%), S&P 500 (+50%) e FTSE Mib (-14,9%). L’arte e i gioielli confermano la loro natura di beni rifugio con rendimenti tra i più remunerativi all’interno della “luxury industry”.
Considerando l’ultimo anno, si può osservare come le performance di tutti e quattro gli indici siano positive con a capo l’Mps Art Market Value Index (variazione positiva del +35,3%). Puntando lo sguardo sul semestre appena trascorso, il Mps Art Market Value Index e lo S&P500 sono gli unici indici positivi (+14% e +12,6%), mentre MPS Jewels Market Value Index e il Ftse Mib risentendo della difficoltà dei mercati finanziari assumono entrambi segno negativo (-5% e -7,2%).
Dall’analisi di simulazione portafoglio emerge che l’aumento del peso dell’ MPS Art Market Index all’interno di un portafoglio garantisce una migliore performance sia in termini di rendimento che di efficienza. Per questo motivo, l’investimento in arte si conferma un asset class alternativo decisamente interessante.