La trasformazione della mobilità presenta interessanti opportunità per l’Italia, ma bisogna anche saperle cogliere. Vogliamo essere passeggeri passivi o guidare la trasformazione? “Non esistono alternative, questa tecnologia soppianta il motore a combustione. Lentamente, ma lo fa. Le date che emergono dall’Unione europea e altrove sono realistiche”. A dirlo è l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, presentando assieme al presidente della fondazione Symbola, Ermete Realacci, la quarta edizione di “100 Italian E-Mobility Stories 2023“, l’impegno di cento eccellenze dell’e-mobility Made in Italy.
Come sappiamo, dal 2035, in tutti i 27 Paesi dell’Unione europea non potranno più essere immatricolate auto con motore a combustione, ossia alimentate con benzina e diesel. In questo modo si potrà garantire che entro il 2050 il settore dei trasporti possa diventare a emissioni zero. Dunque, la transizione all’elettrico ci sarà ma l’Italia che ruolo giocherà? Semplice passeggero, in posizione arretrata rispetto ad altri Paesi, oppure protagonista di questa rivoluzione? Per Starace non ci sono dubbi: bisogna “cavalcare la novità anziché negarla”.
La quarta edizione di “100 Italian E-Mobility Stories 2023”
L’e-mobility italiana è raccontata da 100 storie di imprese, centri di ricerca e associazioni che, nel proprio segmento, stanno contribuendo allo sviluppo della mobilità elettrica. Dai grandi studi di design impegnati a ridefinire forme e stile dei veicoli del futuro, ai produttori di componenti chiamati ad alleggerire il peso dei veicoli grazie all’impiego di nuovi materiali (come leghe leggere, alluminio e titanio al posto dell’acciaio) fino ai produttori di veicoli, anche piccoli, per le diverse forme di mobilità che nel frattempo sono emerse, prime tra tutte il car sharing: l’Italia occupa un ruolo di primo piano nella rivoluzione della mobilità sostenibile. Peraltro, negli ultimi anni gli italiani hanno visto crescere le colonnine di ricarica, le automobili ibride ed elettriche circolanti, ma soprattutto e-bike e monopattini elettrici.
Starace (Enel): “Serve un pizzico di coraggio, non solo difendere il passato”
“È ormai ovvio che al di là delle considerazioni di tipo ambientale, la rivoluzione dell’auto a batteria semplifica talmente l’oggetto e lo rende talmente competitivo che non c’è una reale storia di alternativa”, ha proseguito il numero uno del gruppo Enel aggiungendo però che “non dobbiamo preoccuparci di questo, l’industria cambia velocemente e richiede attenzione, poi dopo, francamente, sappiamo tutti che ci saranno auto a combustione interna che continueranno a circolare anche nel 3000 e saranno come oggi vediamo le auto d’epoca”.
“Abbiamo in Italia un patrimonio genetico da questo punto di vista abbastanza forte, tanto da non indurci a temere la novità dell’elettrificazione del trasporto. Perché non è soltanto l’auto elettrica, ma c’è un concetto di mobilità molto più profondo, che riguarda la mobilità pubblica urbana, le due ruote, il trasporto industriale pesante, medio e leggero”. E poi l’ad ha inoltre rimarcato che “la bicicletta elettrica continua a evolvere velocemente. E l’Italia è campione mondiale per le e-bike”.
“Il mondo della mobilità elettrica riguarda contemporaneamente diversi settori e in questo serve molta attenzione, ma anche un pizzico di coraggio, non solo difendere il passato. Il passato è importante e non finirà subito, ma il nostro destino è il futuro. Lo studio che presentiamo dimostra che tante aziende italiane stanno avendo un ruolo da protagoniste”.
E poi il manager ha fatto presente il grande segnale lanciato dalla Ferrari con la decisione di entrare nella grande arena dell’elettrico spazzando le paure sulle conseguenze occupazionali della transizione: “se entra la Ferrari in questo settore, quale segnale migliore?” che dimostra la “rivoluzione delle auto a batterie”. Ha aggiunto Starace. E “non è vero che si perdono posti di lavoro, al contrario questi aumentano, è una cosa meno complessa e drammatica di quello che si pensa prima di cominciare”.
Cosa frena la mobilità elettrica in Italia?
L’industria automobilistica italiana è pronta ad affrontare la sfida della mobilità del futuro e della transizione verso l’elettrico e può giocare un ruolo di primo piano a livello globale, ma non mancano gli ostacoli all’adozione dei veicoli elettrici, tra cui i prezzi ancora troppo alti delle auto elettriche e la capillarità dell’infrastruttura di ricarica. Ma anche le politiche “troppo traballanti” come ha sottolineato Realacci, mentre Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Enel X Way ha posto l’enfasi sul “rincaro dell’energia e la defiscalizzazione della benzina”. Un altro problema che si riscontra in tutto il comporto è anche la mancanza di personale specializzato.
Auto elettrica, Enel: “La diffusione nel mondo cresce rapidamente”
Nel report sono stati evidenziati i numeri che testimoniano i passi da gigante della mobilità elettrica. “Attualmente nel mondo circolano quasi 20 milioni di veicoli elettrici per passeggeri, 1,3 milioni di mezzi elettrici commerciali e oltre 280 milioni di ciclomotori, scooter e motocicli elettrici. Le stime recenti prevedono al 2030 una quota di mercato globale per le auto elettrificate superiore al 50%, trainato dalle tecnologie Battery Electric Vehicle”.
I principali mercati sono la Cina e l’Europa: quest’ultima nel 2021 ha registrato un aumento del 65,7% delle immatricolazioni di auto elettriche o a bassissime emissioni (Ecv) rispetto al 2020 e ha visto a dicembre le vendite di veicoli elettrici sorpassare per la prima volta quelle delle autovetture a diesel. La Germania si conferma il principale mercato europeo, con 682mila immatricolazioni, seguita da Regno Unito (306mila) e Francia (303mila). L’Italia ha chiuso il 2021 con un aumento delle vendite di auto elettrificate (ibride ed elettriche) del 199% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 38,4% del totale immatricolato. Guardando alle immatricolazioni delle auto Bev da gennaio a ottobre 2022, il mercato italiano registra 39.400 unità, con la Fiat 500E ancora in cima alla top 5 delle Bev più vendute nel Paese (5.585 unità ad ottobre 2022).
Auto elettrica, Enel: “L’Italia può essere protagonista”
Lo studio dimostra come l’industria italiana abbia le carte in regola per giocare un ruolo di primo piano nella transizione. Per esempio, nella componentistica ci sono aziende che creano e realizzano motori, freni, elettronica e componentistica, fino alle batterie, Un’altra partita della rivoluzione della mobilità elettrica si gioca sul design, per ripensare le nuove forme della mobilità del futuro che siano anche più inclusive. Non mancano poi servizi di sharing, le multiutility, le soluzioni per la ricarica, le app e la comunicazione e gli studi di associazioni a supporto della filiera. In Italia, inoltre, avanzano progetti per la realizzazione di gigafactory a Teverola (Caserta), a Scarmagno (alle porte di Ivrea) e a Melfi (Campobasso).