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Privacy: accordo Usa-Ue sul flusso dei dati personali

Le imprese americane che vorranno importare i dati europei negli Usa dovranno impegnarsi a rispettare una serie di vincoli – Per la prima volta gli Usa hanno dato assicurazioni scritte che l’accesso delle autorità pubbliche americane per il rispetto della legge e della sicurezza nazionale sarà soggetto a chiari limiti.

Privacy: accordo Usa-Ue sul flusso dei dati personali

La Commissione europea e gli Stati Uniti hanno raggiunto l’accordo relativo alle norme sulla privacy che regoleranno il flusso di dati personali fra le due sponde dell’Atlantico. Lo ha annunciato ieri l’Esecutivo comunitario, sottolineando che l’intesa “proteggerà i diritti fondamentali degli europei quando i loro dati saranno trasferiti negli Stati Uniti e assicurerà certezza legale al business”.

In una nota, la Commissione spiega che l’accordo sullo “scudo per la privacy” riflette i requisiti indicati dalla Corte di Giustizia Ue nella sentenza di ottobre che aveva dichiarato il vecchio Safe Harbour illegale.

L’accordo prevede obblighi stringenti per le società che maneggiano dati personali. Le imprese americane che vorranno importarli negli Usa dovranno impegnarsi a rispettare una serie di vincoli sul modo in cui i dati saranno trattati e sulla garanzia dei diritti individuali. Il dipartimento del commercio Usa vigilerà sulla pubblicazione degli impegni in tal senso.

Per la prima volta gli Usa hanno dato assicurazioni scritte che l’accesso delle autorità pubbliche americane per il rispetto della legge e della sicurezza nazionale sarà soggetto a chiari limiti e a meccanismi di salvaguardia e di controllo esterno. Tali eccezioni saranno usate solo “quando necessario” e saranno “proporzionate”. 

Gli Usa hanno escluso una sorveglianza di massa indiscriminata sui dati personali. Per controllare regolarmente il funzionamento dell’accordo ci sarà una verifica congiunta annuale che includerà anche la questione dell’accesso di sicurezza nazionale.

Le imprese avranno un tempo massimo entro il quale rispondere ai ricorsi da parte di cittadini Ue che si ritengono danneggiati: la Ue può inviare ricorsi al dipartimento del commercio Usa e alla Federal Trade Commission. Il meccanismo di risoluzione delle dispute sarà gratuito e per i ricorsi ci sarà accesso alle autorità nazionali di intelligence. Sarà creato anche un nuovo ombudsman.

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