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Fed e Bankitalia, scintille sulle nomine. Oggi via libera Consob a Mps

Trump sta decidendo come sostituire la Yellen al vertice Fed, Gentiloni nel rebus Bankitalia – Atteso per oggi il via libera della Consob al ritorno di Mps in Borsa – I mercati si interrogano sul tonfo di Fca in vista dei conti di martedì: le possibile cause – Disgelo tra Governo e Telecom Italia

Impazza il totonomine. Ieri sera a Wall Street l’indice S&P ha avuto un sussulto al rialzo chiudendo la seduta in terreno positivo dopo l’ennesimo indiscrezione sul futuro presidente della Fed: secondo Politico, l’autorevole voce della Washington che conta, il favorito sarebbe ora Jerome Powell, la più “colomba” tra i possibili successori di Janet Yellen. Difficile stabilire quanto siano attendibili questi gossip, probabilmente messi in giro dallo staff di Donald Trump. Non meno confusa la partita attorno alla conferma o all’uscita di Ignazio Visco da Banca d’Italia, dopo il “golpe” partorito dal Pd. Intanto Piazza Affari fa peggio di Madrid, ad un passo dall’ora X sulla Secessione catalana. In questa cornice stamane la Consob darà il via libera al rientro in Borsa di Monte Paschi: ma non c’è molto da festeggiare.

TOKYO, 13 RIALZI DI FILA. LA COREA FA IL PIENO DI CANNABIS

Assai meno agitati i listini asiatici. Tokyo chiude i battenti prima delle elezioni di domenica (quasi scontata la netta affermazione di Shinzo Abe allungando la striscia positiva dell’indice Nikkei (+1,5% in settimana): 13 sedute con il segno più, come non accadeva dal 1988. In caso di un nuovo rialzo lunedì, il 14esimo di fila, verrebbe battuto il record che resiste dal 1961. 

Positive le altre piazze dell’area asiatiche. In rialzo la Borsa di Hong Kong: indice Hang Seng +0,9%. In calo l’indice CSI300 dei listini di Shanghai e Shenzen: -0,3%.

A Sidney volo record di Mgc Pharmaceuticals, uno dei principali produttori di cannabis su dell’80% dopo che la coreana Cbd, cosmetici, si è impegnata a ritirare 15.000 chili al mese di merce. La droga sarà utilizzata per le creme per la pelle. 

I mercati festeggiano le notizie in arrivo da Washington: a strettissima maggioranza (51 a 49) il Congresso ha approvato l’aumento di 1,5 trilioni al tetto del debito federale. Cade così un grosso ostacolo alla riforma fiscale volta da Trump.

Il dollaro si è indebolito su euro a 1,185 da 1,178 del giorno prima

APPLE -2,4%: IL NUOVO IPHONE NON SI VENDE

Finale in equilibrio per i mercati Usa: l’indice Dow Jones era arrivato a perdere oltre 100 punti in avvio di seduta, al termine delle negoziazioni ha messo a segno un guadagno di 5 punti, pari a +0,02%, a 23.163 punti. Stessa dinamica, stessa chiusura per l’S&P50. In rosso il Nasdaq -0,3% su cui pesa il tonfo di Apple -2,4%: filtrano segnali negativi sulle vendite dei nuovi iPhone.

Alphabet -1,08% ha annunciato un investimento di 1 miliardo di dollari su Lyft, l’anti Uber   

In assestamento i prezzi del petrolio dopo i massimi delle ultime tre settimane segnati giovedì. Il Brent ha chiuso in calo dell’1,6% a 57,2 dollari il barile. 

ANCORA IN CALO SAIPEM CHE PUNTA SULL’ARTICO

Deboli i petroliferi a Milano: Eni -0,4%, Tenaris -1%, Saipem -2%. La società ha siglato un accordo con la russa Novatek. Le due società creeranno il Feed (Front end engineering and design) per il progetto Arctic LNG 2 (liquefied natural gas). Potenzialmente, l’accordo potrebbe portare contratti per 2-3 miliardi di dollari nel area dell’Artico. Rosneft ha annunciato che in dicembre avvierà l’attività di perforazione nel Mar Nero insieme a Eni e Saipem.

La sbandata di Fca ha fatto precipitare Pizza Affari alle spalle di Madrid, investita da una crisi istituzionale per ora senza sbocchi. Deboli anche gli altri listini del Vecchio Continente.

MADRID DOMANI SOSPENDE L’AUTONOMIA

  • Milano chiude la giornata con un ribasso dello 0,99%, comunque sopra la barriera dei 22 mila punti (22.133). Dal punto di vista tecnico l’indice oscilla nel corridoio tra 22.000-22.800 punti. Il movimento, secondo gli esperti potrebbe preludere ad un nuovo allungo entro fine anno.
  • Soffre anche Madrid, ma meno di Milano: l’indice scende dello 0,74%.
  • Arretrano Francoforte, -0,41%; Parigi -0,29%; Londra -0,26%.
  •  Non c’è una mediazione Ue sulla crisi catalana. Lo ha detto ieri sera il presidente Ue Donald Task alla conferenza a conclusione della prima parte del Vertice Ue. ‘Non mi aspetto dibattito su questo, la situazione non e’ nella nostra agenda, certo ci sono emozioni, opinioni e valutazioni tra noi su questo tema, ma parlando formalmente non c’è spazio per un intervento Ue’. Il governo spagnolo ha annunciato stamane che sabato verrà avviato il procedimento per attivare l‘articolo della costituzione che consente di sospendere l‘autonomia della Catalogna
  • L‘euro si conferma in ripresa, ai massimi da una settimana sul dollaro a quota 1,1842, nonostante gli sviluppi odierni della crisi catalana che sembra ancora lontana da una possibile ipotesi di soluzione.
  • Fioccano le previsioni degli analisti ad una settimana dal direttorio della Bce. Mirabaud prevede che la banca centrale indicherà una riduzione a 40 miliardi (dagli attuali 60 miliardi) per sei mesi degli importi di titoli acquistati mensilmente. Ubs e Barclays stimano tempi più dilatati (fino a 12 mesi) per prendere tempo

I BONOS NON HANNO PAURA DELLA SECESSIONE

Il secondario italiano ha archiviato in rialzo una seduta caratterizzata dalle tensioni politiche spagnole, che non hanno tuttavia impedito un buon andamento delle aste di Madrid, e dall‘annuncio del nuovo Btp Italia. Il tutto, in un quadro di attesa della riunione Bce della prossima settimana e di importanti scadenze francesi che rimetteranno in circolo un po’ di liquidità.

Lo spread Italia-Spagna si è attestato a 40 punti base, da una chiusura ieri a 43 punti base.

Il Tesoro ha annunciato il lancio del nuovo Btp Italia, il secondo del 2017, con scadenza 6 anni come l‘emissione dello scorso aprile. L‘offerta, in due fasi, si terrà tra il 13 e il 16 novembre.

Andamento positivo delle aste spagnole nella giornata più delicata. Madrid ha collocato 4,54 miliardi di euro in un‘asta su quattro titoli di Stato, con rendimenti sul decennale in rialzo rispetto all‘asta precedente, in linea con le previsioni del Tesoro spagnolo.

Il prossimo mercoledì ci saranno rimborsi da parte della Francia per un ammontare complessivo di 48 miliardi di euro, di cui 32,8 miliardi su un decennale in scadenza e 15 miliardi di cedole.

FCA GIù SENZA FRENI: MARTEDì I CONTI

A metà giornata va in onda a Piazza Affari la caduta in picchiata di Fiat Chrysler -5,98% con un‘impennata dei volumi. Non è facile individuare una causa precisa del tracollo. Tra le possibili spiegazioni: 1) il taglio della produzione dei modelli Alfa Romeo e Maserati in conseguenza delle nuove regole per le importazioni in Cina; 2)  una leggera limatura (-4%) delle stime sull’Ebit 2017 da parte di Goldman Sachs; 3) i  realizzi per non farsi cogliere in contropiede dai i conti trimestrali che verranno pubblicati martedì. Pesa anche la delusione per le mancate (e sperate) novità; slitta lo spin off di Maserati e Alfa Romeo; Magneti Marelli farà parte del piano al 2022. E’ sfumata la possibile carta cinese. Ferrari -1,3%. L’indice EuroStoxx dell’automotive perde l’1,7%.

StMicroelectronics -1% e Leonardo -2%.

Nel lusso Moncler -1,7%, Ferragamo -1,8%, Ynap  -0,1%.

BUONE NUOVE DA ATLANTIA, ITALGAS E TELECOM
Non mancano però le blue chip in rialzo:

  • Positiva Atlantia +0,6% pronta a rivedere al rialzo il prezzo d’offerta per Abertis -0,32% dopo la controfferta annunciata da Hochtief. Il ceo della controllata di Acs prevede che il processo di acquisizione si protrarrà fino all’anno prossimo. Caixa, principale socio di Abertis, appoggia l’opa italiana
  • Tiene Telecom Italia +0,13%, in controtendenza rispetto al mercato, dopo l‘incontro tra il ceo Amos Genish e il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che ha parlato di nuovo clima positivo con l‘azienda. Il titolo è comunque sui minimi dell‘ampio range registrato nel corso del 2017 intorno a 75 centesimi. Il mercato ragiona sull‘ipotesi scorporo e cessione della rete, l‘unico tema che è riuscito a galvanizzare il titolo negli ultimi mesi.
  • Difendono le posizioni le utility a partire da Italgas +0,6%, che dopo la sconfitta nella gara per gli asset di Gas Natural in mattinata ha annunciato l’acquisto del gruppo veneto Enerco. Equita Sim, ha confermato la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 5,1 euro, si aspetta un terzo trimestre positivo.

JPMORGAN LANCIA UNIPOL. LA ROMA VOLA IN BORSA

Tra i finanziari bene Unipol +1,9% dopo che Jp Morgan ha avviato la copertura consigliandone l’acquisto (con target price a 5 euro) e sottolineando che le preoccupazioni sulle sofferenze di Unipol Banca sono eccessive. Gli analisti pensano che il gruppo  offra un’occasione unica di chiudere lo sconto nei confronti di UnipolSai +1,39%. Su quest’ultima la casa d’affari ha avviato la copertura con rating neutral e prezzo obiettivo a 2,27 euro.

I bancari perdono l‘1,3% contro -0,8% dello Stoxx europeo di settore. Spicca in negativo Bper Banca con un ribasso di oltre il 3%. Unicredit e Intesa calano dell‘1% circa.

Da segnalare ancora il balzo della Roma +5,5% al secondo posto nel girone di Champions League dopo l‘inatteso pareggio a Londra con il Chelsea. Realizzi sulla Lazio -2,67% dopo i forti rialzi delle ultime due sedute. In forte calo la Juventus -3,18%.

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