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Antitrust, Pitruzzella: boom di sanzioni contro i nazionalismi all’attacco

Il presidente dell’Antitrust ha presentato la sua relazione annuale al Parlamento -E non ha risparmiato una “frecciata” ai politici sul Ddl Concorrenza: “E’ stato peggiorato, ma va approvato presto” – Nel 2016 sanzioni per 306 milioni, +21% rispetto al 2015 – “I nazionalismi frenano la crescita. Con meno mercato aumentano le disuguaglianze” – I casi Aspen e WhatsApp

Antitrust, Pitruzzella: boom di sanzioni contro i nazionalismi all’attacco

Balzo delle sanzioni a beneficio dei consumatori: nel 2016 e nei primi mesi del 2017, l’Antitrust ne ha comminate per 306 milioni, un vero record, in crescita del 21% rispetto ai 253 milioni dell’anno precedente. Nel “medagliere” dell’Authority spicca la maxi-multa di oltre 5 milioni inflitta ad Aspen (farmaceutico), colpita per “sfruttamento di prezzi eccessivi”. Non è l’unico caso di un nuovo fenomeno che segna il ritorno di pratiche aggressive sui prezzi, con ricarichi dal 300 al 1.500 per cento, che sono lo specchio di un panorama politico dove, a livello globale, prendono sempre più peso nazionalismi economici e protezionismi d’ogni genere.

E’ questa la fotografia dell’ultimo anno di lavoro che Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust, ha presentato alla Camera nel corso della rituale relazione annuale al Parlamento. Complessivamente, ha precisato, i procedimenti portati avanti nel corso del periodo considerato sono stati: 13 per intese, 9 per abusi, 73 per il controllo delle concentrazioni e 145 di tutela del consumatore. 

” La concorrenza – ha sottolineato Pitruzzella – stimola competitività e innovazione, quindi la crescita”. Ed è un fattore di riduzione delle diseguaglianze.

Nell’ultimo anno la concorrenza – ha detto – è stata messa in seria discussione dall’emergere di forze politiche nuove e non convenzionali. Il successo del nazionalismo economico negli Stati Uniti è la conferma della crescente insoddisfazione verso i mercati globali. “C’è – ha ancora sottolineato – addirittura chi sta iniziando a parlare di deglobalizzazione dei mercati. Se le dinamiche concorrenziali sono ostacolate, i primi a risentirne sono i consumatori, e di conseguenza aumenta il divario fra ricchi e poveri”. 

Il rischio di indebolimento della concorrenza nei mercati nazionali può portare “all’aumento delle rendite monopoliste e delle diseguaglianze, riducendo la possibilità di scelta dei consumatori, innalzando i prezzi di numerosi beni e disincentivando l’innovazione”. 

Pitruzzella ha puntato il dito anche sulla situazione interna: “Non mancano le reazioni contro l’apertura dei mercati. E’ sufficiente pensare al complesso percorso parlamentare del disegno legge “annuale” sulla concorrenza, che pare stia approdando per la prima volta alla sua approvazione, sebbene depotenziato rispetto ai suoi iniziali contenuti”.

Il presidente dell’Authority ha spezzato una lancia in favore della sharing economy, tornando anche sul caso taxi. Sul tema dei nuovi servizi di mobilità ad alta tecnologia (Uber e NCC) – ha ricordato – l’Antitrust ha auspicato la riforma dell’intero settore della mobilità non di linea verso una maggiore apertura alla concorrenza”. E ha evidenzianto il fatto che molte liberalizzazioni sono lasciate ancora a metà. 

Il Presidente ha voluto sottolineare con soddisfazione le innovative azioni antitrust, tra cui spicca la figura di abuso per prezzi eccessivi. Seppur prevista dalla normativa europea sulla concorrenza, sembrava essere stata ormai dimenticata. L’Antitrust infatti definisce la multa da più di 5 milioni di euro ad Aspen  – il colosso farmaceutico sudafricano aveva infatti aumentato il prezzi di farmaci anti-tumorali fino al 1500% – come una delle migliori azioni degli ultimi anni. 

 

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