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Airbnb alla prova del referendum a San Francisco

Gli elettori della città californiana votano per decidere se introdurre un tetto massimo di 75 notti all’anno agli affitti a breve termine – Dopo il boom tecnologico permettersi di acquistare o affittare una casa a San Francisco è diventato sempre più difficile.

Airbnb alla prova del referendum a San Francisco

A San Francisco oggi si vota su Airbnb. Gli elettori della città californiana, infatti, sono chiamati ad esprimersi, tra le altre cose, sulla proposition F, che riguarda il sito fondato nel 2008 proprio a San Francisco per permettere agli utenti di cercare case e stanze in affitto temporaneo e che oggi vale più del colosso alberghiero Marriott.

Il referendum verte sulla possibile introduzione di un tetto massimo di 75 notti all’anno agli affitti a breve termine, con tanto di possibilità, per i vicini di casa, di denunciare eventuali violazioni. Se dovesse, invece, vincere il “No”, le cose rimarrebbero così come sono.

A sostenere il “Sì”, ovvero l’introduzione del tetto massimo, c’è l’associazione che rappresenta gli inquilini di San Francisco, che cerca di mantenere i prezzi delle case più accessibili possibile e accusa Airbnb di spingere sempre di più gli affittuari a lungo termine fuori dalla città, dal momento che per il locatore è più conveniente affittare a giorni ai turisti.

Del resto San Francisco è una delle città più costose degli Stati Uniti, specialmente dopo il boom tecnologico registratosi nella sua area, che ha portato ad un aumento dei costi degli immobili che rende sempre più difficile acquistare una casa o pagare un affitto. 

Il referendum di oggi, che sembra essere indirizzato verso la vittoria del “No”, rappresenta in ogni caso una prova importante per Airbnb, che si trova, per la prima volta, ad affrontare una situazione del genere, per giunta nella sua città natale, rischiando, in caso di vittoria del “Sì”, di scatenare una reazione a catena di restrizioni anche in altre città.

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