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Sviluppo bis, il Governo dà il via libera al decreto

Agenda digitale, start up, infrastrutture, pagamenti con moneta elettronica e rc auto: questi i principali capitoli del decreto approvato oggi in Consiglio dei ministri – Con le nuove misure per la crescita a cura di Corrado Passera il governo di Mario Monti vara l’inizio della fase due.

Sviluppo bis, il Governo dà il via libera al decreto

Inizia ufficialmente la fase due. Il governo Monti ha varato oggi il decreto Sviluppo bis, a cura del ministro Corrado Passera. Il testo arrivato in Consiglio dei ministri è composto da 38 articoli, meno della metà rispetto agli 86 della bozza in circolazione a metà settembre. I principali campi d’intervento, tuttavia, sono quelli previsti: agenda digitale, start up, infrastrutture, pagamenti con moneta elettronica e rc auto.

BANDA LARGA, COMMERCIO ELETTRONICO E DIGITALIZZAZIONE

Per completare il “Piano nazionale banda larga”, il decreto stanzia 150 milioni nel 2013. Il governo intende inoltre incentivare l’e-commerce attraverso sgravi fiscali, di cui però non si è ancora stabilita l’entità. Le medie imprese che vorranno beneficiarne dovranno rispettare  due condizioni: le operazioni di cessione devono avvenire sui mercati internazionali tramite transazioni di commercio elettronico e i pagamenti devono garantire la piena tracciabilità. Inoltre, per quanto riguarda l’amministrazione pubblica, sarà introdotta la carta d’identità elettronica, fornita gratuitamente ai cittadini. Arriverà anche il fascicolo sanitario elettronico negli ospedali e, dal 2015, le ricette digitali.

DETRAZIONI IRPEF PER LE STAR UP

Per chi investe nelle aziende più innovative ci saranno degli incentivi fiscali. Dal 2013 al 2015 sarà possibile detrarre dall’Irpef “un importo del 19% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più start-up innovative direttamente o attraverso organismi di investimento collettivo del risparmio”. 

Nel fondo di garanzia per le Pmi viene inoltre istituita “una sezione speciale, con una dotazione di 50 milioni di euro, riservata alla concessione, a titolo gratuito, di garanzie su operazioni di debito e di partecipazione nel capitale di rischio a favore della nascita e del consolidamento di start-up innovative”.

Gli incentivi fiscali per le start-up previsti dal dl Sviluppo saranno finanziati in parte con la Cassa Conguaglio per il settore elettrico (destinata all’efficienza e alle rinnovabili) e alimentata dal gettito della tariffe elettriche e del gas naturale. Secondo il presidente dell’Autorità per l’energia, Guido Bortoni, questa disposizione non dovrebbe però comportare un rischio di rincari sulle bollette. Bortoni spiega infatti che si dovrebbe trattare solo di un “cambio di destinazione”, perché “il fondo già esisteva”.

CREDITO D’IMPOSTA PER LE INFRASTRUTTURE

Per favorire la realizzazione di infrastrutture viene stabilito un credito d’imposta che potrà raggiungere al massimo il 50% dell’investimento. Le opere avranno un costo superiore ai 500 milioni e saranno realizzate tramite contratti di partenariato pubblico-privato senza contributi pubblici a fondo perduto. 

IL BANCOMAT OBBLIGATORIO SLITTA AL 2014, SCOMPARE LA SOGLIA A 50 EURO

Una delle misure più controverse sul tavolo è quella che renderà obbligatorio per i commercianti l’uso del bancomat. L’addio ai contanti è confermato, ma scatterà a partire dal 2014, non più dall’anno prossimo, come si era detto fino a pochi giorni fa. L’Esecutivo prende tempo per raggiungere due obiettivi: consentire a tutti i negozianti di dotarsi del Pos (“Point of sale”, il dispositivo elettronico per i pagamenti con moneta elettronica) e convincere le banche ad abbassare le commissioni su questo genere di transazioni.

Rimane inoltre da decidere quale sarà la soglia massima per i pagamenti in contanti, visto che dalla bozza è scomparsa anche l’indicazione del tetto a quota 50 euro. Il nuovo limite sarà stabilito tramite un nuovo provvedimento “del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita la Banca d’Italia”. 

RC AUTO, STOP AL TACITO RINNOVO

In tema di assicurazioni, il governo dice basta al rinnovo tacito per le polizze Rc Auto. ”Il contratto di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile -si legge nella bozza- non può essere stipulato per una durata superiore all’anno e non può essere tacitamente rinnovato”.

Le disposizioni ”si applicano anche agli altri contratti assicurativi eventualmente stipulati in abbinamento a quello di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante”. Per evitare malintesi, inoltre, le imprese dovranno comunicare ai propri clienti “la perdita di efficacia delle clausole di tacito rinnovo con congruo anticipo rispetto alla scadenza del termine”.

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