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Shopping e turismo: 2,6 miliardi l’anno dalle 4 superstar

Il report “Shopping Tourism Italian Monitor” stima in 2,6 miliardi di euro la spesa annuale in shopping da parte dei turisti nelle città di Firenze, Milano, Roma e Venezia – Milano è la prima destinazione al mondo associata allo shopping dai turisti che viaggiano in Italia.

Shopping e turismo: 2,6 miliardi l’anno dalle 4 superstar

I turisti che visitano le quattro principali destinazioni turistiche italiane, ovvero Roma, Firenze, Milano e Venezia, spendono ogni anno circa 2,6 miliardi di euro in shopping. È quanto emerge dallo Shopping Tourism Italian Monitor, il rapporto di ricerca annuale a cura di Risposte Turismo – società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica – presentato questa mattina a Firenze in apertura della seconda edizione di “Shopping Tourism – il forum italiano”, l’appuntamento in Italia dedicato al fenomeno dello shopping tourism ideato e organizzato dalla stessa Risposte Turismo in partnership quest’anno con l’Agenzia regionale Toscana Promozione Turistica (main sponsor dell’edizione 2018 del forum: Global Blue e Turkish Airlines). 

Tale cifra è ottenuta attraverso una proiezione dei valori di spesa in shopping per soggiorno registrati da un’indagine effettuata su un campione rappresentativo di 2.000 turisti (un terzo italiani e due terzi stranieri) nelle città di Firenze (113 euro), Milano (118 euro), Roma (108 euro) e Venezia (60 euro) sul totale degli arrivi nel 2017 in tali città (complessivamente oltre 29,1 milioni, il 23,6% del totale nazionale; fonte ISTAT). 

Milano prima destinazione al mondo associata allo shopping 

Secondo l’indagine realizzata da Risposte Turismo, Milano è la prima destinazione al mondo associata allo shopping dai turisti che viaggiano in Italia davanti a città del calibro di Parigi, Londra e New York. Il capoluogo lombardo è la città che ha ricevuto il maggior numero di citazioni (il 20,5%) tra le oltre 6.000 raccolte dal campione intervistato tra maggio e luglio 2018 nelle città oggetto dell’indagine. A Milano inoltre si concentra oltre un terzo (35%) degli acquisti in Tax Free Shopping dei turisti extra europei (fonte Global Blue, periodo gennaio-agosto 2018). 

Identikit dello shopping tourist 

Il rapporto di ricerca presentato da Francesco di Cesare – Presidente di Risposte Turismo – ha fotografato inoltre per la prima volta l’identikit del turista che viaggia in Italia con lo shopping quale motivazione prevalente del proprio viaggio o che comunque manifesti elevato interesse per questa attività nel corso della vacanza.  

Ne emerge il profilo di un viaggiatore abituale (l’80% del campione intervistato ha effettuato nell’ultimo anno dai 2 ai 5 viaggi), giovane (il 55% del campione ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni), che preferisce soggiorni di breve durata (41% tra i 3 e i 5 giorni) organizzando le proprie vacanze in modo indipendente e muovendosi accompagnato soprattutto da amici o dal proprio partner. 

Un turista che, nei propri viaggi, oltre a fare acquisti è interessato principalmente all’arte e alla cultura (50%), al divertimento e agli eventi (22%) e all’enogastronomia (15%) e che è influenzato nella scelta della destinazione principalmente dagli sconti (32%), dai prodotti in vendita (25%), dai servizi a disposizione e dalla reputazione del luogo, a pari merito al terzo posto con il 13% di citazioni. 

“La figura dello shopping tourist – ha dichiarato Francesco di Cesare, Presidente Risposte Turismo – rappresenta un modello di cliente particolarmente appetibile ed interessante per le destinazioni, proprio perché oltre ad avere una buona propensione media alla spesa, per acquisti di prodotti ma anche di altri servizi fruibili nel corso della vacanza, combina più interessi e manifesta aperturta a cogliere le varie vocazioni di un territorio”. 

Numeri e spese di chi viaggia con motivazione principale shopping 

Secondo l’indagine di Risposte Turismo, possono essere stimati in circa 1,5 milioni i turisti che visitano ogni anno Firenze, Milano, Roma e Venezia con motivazione principale lo shopping, spendendo mediamente a testa 112 euro al giorno, una cifra dunque ben più alta di quella attribuibile alla media di tutti i turisti, la maggior parte dei quali in gioielli (18%), abbigliamento (16%) e accessori e oggetti di design/arredamento/antiquariato/quadri (entrambe al 13%). Nella classifica della spesa procapite giornaliera degli shopping tourist, Venezia è in testa con 238 euro, seguita da Firenze (120 euro), Milano (113 euro) e Roma (94 euro). 

“Al di là delle differenze tra città che emergono dall’elaborazione dei dati raccolti – ha proseguito di Cesare – è importante sottolineare come chi arrivi in una destinazione con lo shopping quale motivazione principale della vacanza ha una naturale maggiore propensione a spendere. Per questa ragione è fondamentale saper offrire a questo particolare target tutti i servizi che ormai si pretende di trovare in una destinazione che vuole proporsi come meta per gli shopping tourist, così come diventa cruciale conoscere e scegliere con attenzione gli strumenti e le soluzioni di comunicazione più adatti per conquistare le preferenze di questa particolare domanda”. 

Una mappatura dei luoghi di shopping tourism 

La nuova edizione del report curato da Risposte Turismo contiene anche un’inedita mappatura dei principali luoghi dello shopping tourism nel nostro Paese. Sul territorio nazionale sono presenti 26 outlet per un totale di oltre 670.000 mq di aree commerciali/superficie, con una stima di forte crescita per il 2019 grazie ad alcuni ampliamenti e all’apertura di The Mall a Sanremo e The Market a San Marino. 

Con le sue 5 shopping destination (Serravalle Designer Outlet, Castel Romano Designer Outlet, Barberino Designer Outlet, Noventa Designer Outlet, La Reggia Designer Outlet) McArthurGlen si conferma anche nel 2018 la realtà con la maggiore estensione commerciale di outlet in Italia (168.000 mq). 

Il report evidenzia come 15 outlet abbiano inserito nel proprio sito web una sezione dedicata al turismo e 4 offrano pacchetti turistici (Serravalle Designer Outlet, Fidenza Village, Vicolungo The Style Outlets e Shoppinn Brugnato 5Terre Outlet Village), anche di più giorni, prenotabili direttamente tramite la struttura o attraverso altri canali. 

Gli elementi più ricorrenti al loro interno sono pacchetti benessere/cultura/natura, alloggio (per i viaggi di durata superiore alla singola giornata) e servizi di navetta/transfer privato. Tra gli altri spiccano anche le vip card per beneficiare di sconti sul prezzo outlet nei negozi, i food voucher attraverso i quali ottenere sconti sulle consumazioni effettuate all’interno delle strutture ed il servizio “hands free shopping”, ossia la possibilità di lasciare i propri acquisti nei negozi e di ritrovarli in un punto di ritiro nel momento dell’uscita della struttura. 

“Dall’analisi dell’offerta di shopping tourism in Italia – ha continuato di Cesare – continua ad emergere con chiarezza quella doppia velocità rappresentata da un lato dagli operatori del retail, che, ancorché con intensità differente, hanno compreso l’importanza di destinare attenzione e servizi a questa particolare domanda, e dall’altro dagli operatori del turismo che, con solo qualche eccezione, sembrano non aver ancora compreso l’effettivo potenziale rappresentato dal fenomeno”. 

Risposte Turismo ha mappato in Italia oltre 60 department store (oltre 270.000 mq di superficie complessiva) e 1.150 centri commerciali, oltre a evidenziare all’interno del report la presenza nel nostro Paese di oltre 150 spazi destinati ai temporary shop (fonte: Osservatorio Confimprese-Reno 2018 e Assotemporary 2017). 

Nella geografia dei luoghi per gli shopping tourist un posto di assoluto rilievo lo hanno anche le vie dello shopping (oltre 80 le più importanti, da Via Montenapoleone a Milano a Via dei Condotti a Roma, da Calle Larga XXII Marzo a Venezia a Via Tornabuoni a Firenze e Via dei Mille a Napoli, solo per citarne alcune), le stazioni (oltre 100.000 mq di aree commerciali nelle 14 principali stazioni italiane gestite da Grandi Stazioni Retail) e gli aeroporti, location queste ultime due di grande rilevanza nell’ambito del cosiddetto travel retail. 

L’offerta attuale di shopping tour 

Per quanto riguarda l’attuale offerta di shopping tour, il monitor realizzato da Risposte Turismo ha individuato ed analizzato un centinaio di pacchetti turistici, la maggior parte dei quali proposta su grandi piattaforme online specializzate nella vendita di esperienze turistiche di diversa natura, tra cui Musement, Italy XP e Viator, che a fronte di una serie di servizi forniti prevedono un costo medio di circa 90 euro. 

Quasi 4 pacchetti su 10 hanno come destinazione gli outlet italiani, a riprova di come, pur nella ricchezza complessiva che un territorio può offrire, il fenomeno dello shopping tourism sia da molti identificato innanzitutto in questi villaggi capaci di emergere grazie ad una serie di leve esercitate con successo, dal prezzo all’animazione, dalla varietà di negozi ai servizi complementari.  

Molto può essere ancora fatto da parte delle amministrazioni comunali e regionali e delle altre strutture adibite alla promozione turistica di una destinazione. Da un’analisi effettuata da Risposte Turismo sui portali web delle regioni italiane, infatti, solo alcune propongono informazioni sui luoghi dove fare shopping e sui prodotti che si possono acquistare sul territorio. 

Tra le regioni che hanno scelto di destinare primi investimenti sul fenomeno, la Toscana, la cui Agenzia Toscana Promozione Turistica ha quest’anno lanciato un percorso di riflessione specifico sul tema, la Lombardia, con una particolare attenzione riservata allo shopping sia sul proprio sito internet sia sul sito turistico ufficiale inLOMBARDIA, e le Marche, con una sezione del sito internet dedicata allo shopping di qualità.  

Un’intensa giornata di studio, confronto e networking 

Tra le numerose tematiche che i relatori partecipanti al forum affronteranno nel corso di un’intensa giornata  dedicata al fenomeno dello shopping tourism, l’importanza di proporre ai turisti vere e proprie esperienze di shopping come risposta alle sfide poste da portali di e-commerce e marketplace, le dinamiche del travel retail, le potenzialità del tax free nello spingere le vendite verso i turisti extra UE e l’analisi di alcuni mercati esteri quali quello spagnolo, da conoscere e studiare per l’organizzazione di una offerta dedicata ai turisti dello shopping, e quello cinese, per il grande potenziale di domanda che esprime. 

Proprio alla conoscenza delle abitudini, delle preferenze, delle esigenze e delle richieste degli shopping tourist cinesi sarà dedicata quest’anno la tavola rotonda finale del forum, un momento di approfondimento di elevatissimo interesse per chi opera nel turismo e nel commercio dove alcuni rappresentanti di qualificati tour operator cinesi dialogheranno e presenteranno alla platea una serie di informazioni rilevanti per crescere nell’azione di conquista di questo amplissimo bacino di domanda. 

“L’Italia – ha concluso di Cesare – non può dare per scontato che un qualificato made in Italy e una buona rete di outlet rappresentino vantaggi più che sufficienti ad attrarre il segmento degli shopping tourist così come ad incentivare il ricorso ad acquisti vari da parte del turista in genere. Informazioni, trasporti e collegamenti, servizi on demand, guide specifiche, personale e materiale promozionale multilingue, agevolazioni fiscali, pacchetti dedicati, campagne di comunicazione pensate specificatamente per questo comparto, maggior dialogo e coordinamento tra gli operatori coinvolti ed interessati: sono molte le direzioni verso le quali si potrebbe e dovrebbe andare in Italia per trarre effettivo valore da questo fenomeno”.

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