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Sgomberi: Raggi chiede caserme a Minniti

Durato oltre due ore l’incontro tra il sindaco di Roma e il ministro dell’Interno – “Importante instaurare una collaborazione Interistituzionale” per risolvere il problema dell’emergenza abitativa – Raggi chiede al titolare del Viminale di mettere a disposizione le caserme e di riattivare il mercato immobiliare”.

Sgomberi: Raggi chiede caserme a Minniti

Un incontro di oltre due ore svoltosi “in un clima pienamente costruttivo” tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e il ministro dell’Interno, Marco Minniti.

Al termine del colloquio i due hanno diramato una nota congiunta nella quale si legge che: “hanno convenuto sull’importanza di una collaborazione interistituzionale, come quella già in corso con la Regione, per affrontare il tema dell’emergenza abitativa, delle politiche migratorie e dell’accoglienza, stabilendo delle priorità nel rispetto dei principi di legalità e di umanità”.

Dopo lo sgombero del palazzo di Via Curtatone, occupato da 400 rifugiati eritrei sembra dunque giunto il momento di agire.

Diverse le proposte presentate dalla prima cittadina della Capitale tra le quali la richiesta di mettere a disposizione le caserme “quelle che hanno peraltro gli alloggi di servizio e che quindi potrebbero essere riadattate per abbassare le liste di attesa” e un’altra relativa alla riattivazione del mercato immobiliare: “A Roma abbiamo oltre 200mila case tra sfitte e invendute – ha spiegato Raggi – questo consentirebbe da un lato di abbattere le liste di attesa e dall’altro di riattivare un settore economico in grave crisi da parecchi anni».

Il ministro Minniti da parte sua, in base a quanto scritto nel comunicato, “ha illustrato le linee guida in via di definizione da parte del ministero, fondate su due pilastri, uno nazionale e uno territoriale a partire dalle Città Metropolitane per affrontare il problema degli sgomberi e il tema delle fragilità sociali”.

In base alle ultime indiscrezioni, il sindaco di Roma potrebbe presto ufficializzare la richiesta di assegnare alle amministrazioni locali caserme e forti con “relative risorse per riqualificarli, renderli disponibili” e “darli alle famiglie” in difficoltà, conferendo priorità alle persone fragili e ai nuclei familiari in graduatoria per le case popolari.

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