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Prezzo benzina, al servito sfonda i 2,5 euro anche in città. Dove costa di più: ecco la mappa dei rincari. E su ogni litro 1,071 euro se ne va in tasse

Benzina, ecco dove sono i prezzi più alti. La denuncia del Codacons: nelle province di Benevento e Modena i rincari maggiori. La replica del ministero: “I prezzi medi? Per la benzina 1,910 euro”. La denuncia del Crc: “Tasse oltre il 56%, sopra la media Ue”

Prezzo benzina, al servito sfonda i 2,5 euro anche in città. Dove costa di più: ecco la mappa dei rincari. E su ogni litro 1,071 euro se ne va in tasse

Il prezzo della benzina in modalità servito ha superato i 2,5 euro al litro in diversi impianti sia della rete autostradale, sia di quella urbana, e sono sempre più numerosi i distributori di carburanti che vendono la verde sopra i 2,4 euro al litro. Lo afferma il Codacons, che ha elaborato i dati pubblicati sul sito del ministero delle Imprese del Made in Italy forniti dagli impianti di distribuzione, stilando la mappa nazionale del caro-benzina.

Prezzo benzina, la mappa dei rincari in Italia

“Per quanto riguarda le autostrade, alla data di venerdì 12 aprile il prezzo più alto è stato praticato sulla A21 Piacenza-Brescia, dove nei pressi di Cremona un litro di verde in modalità servito era pari a 2,549 euro, 2,499 euro il gasolio – analizza il Codacons – Sempre sulla A21, ma in provincia di Alessandria, le benzina ha raggiunto nella stessa data 2,499 euro al litro, 2,399 euro il diesel. Listini della verde sopra i 2,4 euro al litro anche sulla A55 (2,439 euro), A22 Brennero-Modena (2,429 euro), A1 Milano-Napoli (2,412 euro), A12 Sestri L.-Livorno (2,409 euro), A20 Messina-Palermo (2,409 euro)”.

E ancora: “Sulla rete urbana, invece, i prezzi più alti sono praticati nella provincia di Benevento, dove due distributori hanno superato il 12 aprile quota 2,5 euro al litro, con listini rispettivamente di 2,572 e 2,550 euro/litro, e in provincia di Modena, 2,509 euro al litro. Un litro di verde raggiunge poi al servito 2,497 euro a Taranto, 2,470 euro a Pordenone. Da segnalare lo strano caso di un distributore ubicato in via Lungolago Di Capolago a Varese, che il 12 aprile ha comunicato al Mimit un prezzo pari a 2,854 euro al litro per la benzina e 2,774 euro/litro per il gasolio”, aggiunge il Codacons.

Prezzo benzina, il botta e risposta tra ministero e consumatori

Il prezzo medio nazionale dei carburanti rilevato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy per la giornata di oggi negli oltre 20mila distributori del Paese è pari a 1,805 euro per il gasolio e a 1,910 euro per la benzina, in sostanziale stabilità rispetto a ieri. “Come rilevato da alcune associazioni, vi sono alcune decine di distributori che praticano un prezzo più alto nel servito – rileva il Mimit – Al contempo è bene considerare che ci siano diverse migliaia di operatori che, ad oggi, praticano un prezzo più basso della media nazionale”. Proprio per questo “è importante continuare a promuovere la trasparenza e la corretta informazione verso i consumatori, consentendo loro di scegliere dove più è conveniente rifornirsi”, concludono da via Veneto.

Immediata, però, la replica del Codacons al Mimit: “Fa bene il ministero – sottolinea l’associazione – a ricordare come esistano sul territorio distributori che praticano prezzi inferiori alla media nazionale, ma per correttezza il dicastero dovrebbe anche specificare che, oltre ai casi della benzina venduta ad oltre 2,5 euro al litro, vi sono centinaia di impianti che vendono oggi la verde in modalità servito a prezzi compresi tra 2,2 e 2,3 euro al litro, di molto al di sopra rispetto i numeri illustrati oggi dal Mimit”. E ancora: “A fornire tali dati non sono certo i consumatori ma è lo stesso ministero, che pubblica sul proprio sito i listini aggiornati comunicati dagli esercenti”. Il Codacons, poi, evidenzia ancora: “Al di là dei numeri, il governo farebbe bene e a non cercare scuse e a tagliare da subito le accise dei carburanti, considerata l’escalation registrata nelle ultime settimane per i prezzi di benzina e gasolio – spiega il presidente Carlo Rienzi – Gli automobilisti devono fare la loro parte, boicottando i distributori che praticano prezzi superiori alla media nazionale, e favorendo chi applica listini più convenienti. In tal senso invitiamo gli utenti a segnalare al Codacons gli impianti con i prezzi più bassi, inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it, segnalazioni che saranno pubblicate sul sito del Codacons per aiutare i cittadini a orientarsi nei rifornimenti di carburante”.

Prezzi benzina, la denuncia: tasse oltre il 56%, sopra media Ue

In Italia per ogni litro di benzina acquistato oggi dagli automobilisti, 1,071 euro se ne vanno in tasse, pari al 56,4% del prezzo pagato alla pompa. Lo rileva il Centro di formazione e ricerca sui consumi, Crc, sottolineando che su ogni litro di carburante si pagano di tasse tra i 12 e i 14 centesimi di euro in più rispetto al resto d’Europa.

Il prezzo medio della benzina, secondo i dati forniti dal Mase, si legge in una nota dell’associazione, si è attestato a 1,900 euro al litro nella settimana dall’1 al 7 aprile 2024, contro una media Ue della verde pari, nello stesso periodo, a 1,801 euro/litro: questo significa che gli italiani pagano la benzina il 5,5% in più rispetto alla media europea, analizza il Crc. Situazione analoga per il gasolio: il prezzo medio in Italia è stato la settimana scorsa di 1,798 euro/litro, più caro del 6% rispetto al prezzo Ue (pari a 1,696 euro/litro). Per un pieno di benzina o gasolio gli italiani spendono quindi circa 5 euro in più rispetto la media europea.

Analizzando il peso della tassazione, si scopre che, in Italia, Iva e accise pesano per il 56,4% sulla benzina e per il 52,4% sul gasolio, con una incidenza più elevata rispetto al resto d’Europa, dove il peso della pressione fiscale si ferma al 52,47% sulla verde e al 47,22% sul diesel. Questo significa che su ogni litro di benzina le tasse incidono per 0,945 euro nella media Ue, e per 1,071 euro in Italia; sul gasolio per 0,801 euro al litro in Ue, 0,941 euro al litro in Italia. Ai prezzi attuali lo Stato guadagna quasi 3,2 miliardi di euro al mese a titolo di tassazione sui carburanti: 990,6 milioni sulla benzina e quasi 2,2 miliardi di euro sul gasolio.

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