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Npl: 33 miliardi di transazioni 2021 con primato di Banca Ifis e record di compravendite immobiliari

Secondo il Market Watch di Banca Ifis le riforme hanno ridotto di 2 anni la durata delle aste immobiliari. Nel 2022 nuove dismissioni di Npe per 47 miliardi

Npl: 33 miliardi di transazioni 2021 con primato di Banca Ifis e record di compravendite immobiliari

Lo scorso anno in Italia sono state effettuate 33 miliardi di transazioni di crediti non performing. A giocare la parte del leone è stata Banca Ifis che ha acquistato 3,7 miliardi di Npl, posizionandosi al primo posto come “top buyer” e confermando il primato nel settore Npl unsecured retail con una quota di mercato pari al 46% su poco più di 7 miliardi di euro di crediti ceduti sul mercato in questa asset class. 

Da segnalare anche il numero record di compravendite immobiliari – circa 700mila – realizzate nel 2021 e gli effetti positivi prodotti dall’avvio del processo telematico e della riforma del 2015 che hanno ridotto di circa due anni il tempo medio di chiusura delle aste.

Sono questi alcuni dei numeri contenuti nel Market Watch Npl diffuso oggi dalla banca veneta guidata da Frederik Geertman. 

Il mercato degli Npl in Italia

In base alle stime contenute nel documento, nel 2022 le nuove dismissioni di Npe (Non Performing Exposure) arriveranno a quota 47 miliardi di euro, di cui 35 miliardi di euro di Npl e 12 miliardi di euro di Utp. Cifre quasi fotocopia sono previste anche per il 2023 (37 miliardi di Npl e 10 miliardi di Utp) per un totale di 94 miliardi di euro di vendite nel biennio.

In questo contesto, è diventato sempre più determinante il mercato secondario, che nel 2021 ha registrato un’incidenza del 32% sul totale transazioni. Nel 2022, secondo le previsioni, si salirà di un’ulteriore punto percentuale al 33%.

Il report evidenzia come negli ultimi quattro anni, vale a dire dal 2017 al 2021, siano stati investiti quasi 60 miliardi di euro da parte di servicer e investitori per acquisire 245 miliardi di euro di portafogli Npl. “Il mercato conferma la concentrazione delle transazioni sia lato originator, con il 45% delle cessioni riferibile a cinque grandi gruppi, sia lato acquisizioni: il 31% dei volumi è gestito da cinque buyer”, si legge.

Gli Npl e le banche

Sotto il profilo dei flussi di nuovi crediti deteriorati nei bilanci bancari, il Market Watch prevede il deterioramento di circa sessanta miliardi di euro di crediti tra il 2022 e il 2023. Per il 2024 si stima invece un ritorno ai valori pre-Covid, con un tasso di deterioramento attorno all’1% che si confronta con il 2,4% stimato nel 2022: un valore ben lontano dal tasso del 4,5% relativo al picco registrato nel 2013. Migliora anche l’Npe ratio italiano stimato in ribasso al 4,7% a fine 2021 sotto il target BCE del 5%.

Andando avanti coi dati, lo stock complessivo di Npe nel 2021 è sceso a 330 miliardi, ma crescerà a 402 miliardi nel 2024. Dal punto di vista della composizione si segnalano 88 miliardi di euro di Npe in capo alle banche e 242 miliardi di euro in gestione a servicer e investitori specializzati (circa il 73%). Nel 2024 si prevede che ben il 78% dello stock di Npe sarà in gestione all’Industria del credito deteriorato e solo il 22% sarà a bilancio bancario.

Una novità importante vista lo scorso anno riguarda il fatto che gli Utp iscritti a bilancio delle banche hanno superato lo stock Npl: a fine 2021 si stimano infatti 45 miliardi di euro di Utp contro 39 miliardi di euro di crediti deteriorati. Il sorpasso è confermato anche per i prossimi anni.

Il rischio di credito e le Gacs

L’incidenza dei prestiti classificati in stadio 2 è passata dal 9% del 2019 al 15% alla fine del 2021. La percentuale si confermerà a circa il 14% nel corso del 2022 per poi calare al 12% nel 2024. A fine 2021 l’Italia contava circa 44 miliardi di finanziamenti ancora in moratoria, per l’82% sono prestiti alle imprese (36 miliardi di euro). Risulta ancora attivo il 16% delle richieste del 2020.

Per quanto riguarda le Gacs, dal 2016 ad oggi, le garanzie sulla cartolarizzazione delle sofferenze “hanno sostenuto il mercato delle transazioni Npl per 96 miliardi di euro pari al 36% del totale vendite Npl. Nel 2021 le operazioni Gacs sono state 7 per 11 miliardi di euro di GBV. Rispetto agli anni precedenti, nel 2021 si registra un prezzo medio in calo per la più bassa incidenza dei crediti secured”, segnala il Report. 

Giustizia e mercato immobiliare

Lo scorso anno nel nostro Paese sono state realizzate circa 700 mila compravendite immobiliari, una cifra record possibile grazie alla grande liquidità delle famiglie e delle imprese che si è sommata agli incentivi fiscali. Si stima che anche nel 2022 la crescita continuerà a essere sostenuta.

Il 2021 si è inoltre concluso con 126.000 immobili in asta per un valore complessivo di 18,7 miliardi di euro. “Resta significativo il numero delle procedure posticipate per il blocco delle esecuzioni nel primo semestre 2021, pari a circa 77 mila aste, con un mancato recupero stimabile in circa 11 miliardi di euro”, segnala il report.

Positivi gli effetti generati dall’avvio del processo telematico e della riforma del 2015, con la riduzione di circa due anni, tra il 2018 e il 2020, del tempo medio di chiusura delle aste che nel 2021 scontano ancora 6,1 anni di vita media.

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