Condividi

Lega, Belsito e Bossi: i regali a “the family”

Oggi in consiglio federale il Senatùr nomina il nuovo tesoriere – Si parla di dimissioni, ma per il momento il passo indietro non arriva – Restano da spiegare i soldi per ristrutturare la casa di Gemonio, come quelli incassati da Renzo e da Rosy Mauro – Intanto la base chiede a gran voce il congresso federale, che probabilmente segnerebbe la fine dei Bossi.

Lega, Belsito e Bossi: i regali a “the family”

The family“. Questa la scritta impressa su una delle cartelline sequestrate da Carabinieri e Guardia di Finanza nell’ufficio di Francesco Belsito, l’ormai ex tesoriere della Lega Nord, indagato da tre procure. E non è difficile immaginare di quale famiglia si tratti. L’ipotesi degli inquirenti è che quei documenti contengano le prove dei regalini fatti da Belsito alla casata del leader supremo, Umberto Bossi. Rimborsi elettorali dirottati per ristrutturare la villa di Gemonio – storica proprietà del Senatùr – o per pagare i macchinoni su cui sfreccia il giovane figlioletto Renzo. Dopo qualche problemino di troppo ai tempi della scuola, pare che oggi il Trota si consoli vagando per la “Padania” su un’Audi Q7, o in alternativa su un Bmw X5. Due Suv. “Come tutti pago il leasing”, si è difeso ieri Renzo.  

C’è poi da fare luce su Rosy Mauro e sulla sua casetta piccolina in Sardegna. Un’abitazione che figura agli atti come sede della Sinpa, il sindacato leghista diretto proprio dalla signora Rosy, che in basso profilo ha ammesso: “E’ solo casa mia…”. Un altro piccolo arco del cerchio magico che si sgretola. 

Su queste basi, sono in molti fra le camicie verdi ad aspettarsi (o a chiedere esplicitamente) le dimissioni di papà Bossi. Ma lui, almeno per il momento, non ci vuole pensare: “Oggi decido la nomina del nuovo segretario amministrativo della Lega – ha detto ai suoi, quasi a sottolineare che nelle prossime ora non arriveranno altre notizie di rilievo -, il consiglio federale si riunisce per questo”.

La nomina del nuovo tesoriere – che avrà l’ingrato compito di fare chiarezza sui conti del partito – non basterà però a riportare la pace nel popolo leghista. Le zone d’ombra sono troppe. E dopo la drammatica segreteria politica di ieri, la base chiede con sempre maggiore insistenza la convocazione del congresso federale. Un appuntamento che manca da troppo tempo in casa padana (10 anni esatti) e che probabilmente segnerebbe la fine politica del Senatùr e della sua prole.

I privilegiati del cerchio magico questo lo sanno benissimo e cercano di dribblare il problema. Ma ormai la resa dei conti è vicina: il giorno della verità sarà probabilmente il 10 aprile, quando la base si riunirà “spontaneamente” in una qualche cittadina lombarda. Chiederanno il congresso, con tutto quello che comporta.  

Commenta