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Hacker all’attacco della Russia: finanza nel mirino

Dal sito GLI OCCHI DELLA GUERRA.IT – I Servizi di Sicurezza di Mosca hanno sventato nei giorni scorsi un attacco informatico su larga scala alla Russia: l’obiettivo era quello di destabilizzare il sistema finanziario- Avvisaglie di una cyber-guerra globale forse già in atto

Hacker all’attacco della Russia: finanza nel mirino

Un attacco informatico su larga scala contro la Russia, è stato sventato nei giorni scorsi dai Servizi di Sicurezza di Mosca; ne ha dato notizia il FSB in un comunicato ufficiale. L’obiettivo dell’attacco erano le istituzioni economiche “allo scopo di destabilizzare il sistema finanziario della Federazione, comprese le attività di alcune grandi banche”.

Mosca accusa “servizi segreti stranieri” ma senza specificare la nazionalità. Secondo i Servizi russi, l’attacco prevedeva anche l’infiltrazione sui social e sul sistema della telefonia mobile allo scopo di diffondere notizie manipolate di una presunta  “crisi del sistema creditizio e finanziario in Russia, e del fallimento e della revoca di licenze di un certo numero di banche” allo scopo di scatenare il panico in Borsa.

L’intelligence di Mosca ha individuato i server da cui l’attacco stava partendo situati in Olanda, ma appartenenti ad una società di hosting ucraina, la Blazing Fast, con sede a Kiev; la società, che ha smentito categoricamente un coinvolgimento, in una nota sul suo profilo Facebook si è detta disponibile a collaborare con qualsiasi soggetto giuridico per indagare sulle accuse di Mosca.

Già nel luglio scorso il FSB aveva individuato un malaware potentissimo infiltrato nei computer di almeno 20 organizzazioni statali russe, strutture della difesa e della ricerca. Il virus, “progettato e realizzato professionalmente”, era in grado di attivare telecamere e microfoni dei computer infettati, prendere documenti e conservare traccia della navigazione.

Qualche giorno fa la Banca Centrale di Russia ha denunciato che, dall’inizio dell’anno, diverse incursioni di hacker nel sistema bancario russo hanno portato alla perdita complessiva di 2 miliardi di rubli (circa 30 milioni di dollari). In questo caso, però, i “furti” non sarebbero attribuibili a paesi stranieri ma a veri e propri “ladri informatici” che, falsificando le credenziali di accesso di molti clienti, sono penetrati nelle riserve di molte banche mondiali.

Gli attacchi informatici alla Russia sembrano essersi intensificati da quando Washington ha minacciato rappresaglie per presunte intrusioni di hacker russi nei computer governativi e in quelli di rappresentanti del Partito Democratico, che hanno svelato aspetti compromettenti sulla Clinton e sui suoi collaboratori;

Nell’ottobre scorso l’Amministrazione Obama e la Cia hanno accusato espressamente la Russia di questi hackeraggi che, secondo Washington, “avevano lo scopo di interferire con il processo di elezione degli Stati Uniti”. E qualche giorno dopo, il vice presidente Joe Biden, intervistato alla NBC, ha annunciato che gli Usa erano pronti a dare una risposta decisa contro Putin: “Stiamo inviando un messaggio a Putin. Lui sarà in grado di riconoscerlo e questo avverrà quando decideremo noi e nelle circostanze che avranno il massimo impatto possibile”.

Certo è che tre giorni fa il Presidente russo Putin ha approvato la Dottrina sulla Sicurezza delle Informazioni; il documento strategico servirà ad organizzare il sistema di difesa del Cremlino di fronte all’uso illimitato delle informazioni, alle minacce di manipolazione propagandistica e di attacchi informatici che possono mettere a rischio la sovranità nazionale. Sembrano tutte avvisaglie di una cyber-guerra globale forse già in atto.

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