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Contraffazione e lusso: Antitrust e Gdf oscurano 174 siti Internet

Maxi operazione a tutela dei consumatori. I siti, tutti extra Ue, offrivano prodotti di moda, scarpe e accessori legati a marchi del Made in Italy o del lusso anche esteri, a prezzi scontati ma spacciandoli per originali: non solo non rispecchiavano le caratteristiche dichiarate, ma sono risultati anche dannosi

Contraffazione e lusso: Antitrust e Gdf oscurano 174 siti Internet

Operazione congiunta Antitrust e Guardia di Finanza contro la contraffazione di marchi del lusso e la loro vendita su Internet spacciandoli per originali. Nello shopping online oscurato finivano capi di abbigliamento, occhiali, scarpe e accessori: Gucci, Fendi, ci sono molti marchi del Made in Italy oltre ad altre firme di prestigio come Tiffany, Michael Kors o marchi famosi dello sport come Nike e Timberland. Gli oggetti non rispecchiavano le caratteristiche offerte o, addirittura, sono risultati dannosi.

Con 6 distinti provvedimenti, l’Autorità aveva intimato ad altrettanti operatori commerciali messi sotto osservazione, tutti di nazionalità extra-europea, di sospendere entro due giorni ogni attività diretta a vendere su Internet articoli di questo genere. Gli interessati non si sono adeguati alle prescrizioni e perciò l’Agcm ha disposto l’oscuramento di 174 siti sul territorio italiano, con la collaborazione del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.    

In seguito alle segnalazioni presentate da Adoc e Indicam (organismo di Centromarca che combatte la contraffazione), l’Antitrust aveva accertato che gli operatori spacciavano per autentici prodotti di varia natura:

– occhiali da sole di note marche, spesso pericolosi e con alcune caratteristiche, come la protezione ai raggi UV e la qualità delle lenti, che non risponderebbero alle effettive caratteristiche dei prodotti offerti;  

– scarpe da passeggio e da ginnastica (messe in vendita con i marchi contraffatti di Nike, Timberland, Gucci, Fendi, Michael Kors), destinate anche ai bambini, in numerosi campioni di calzature importate dalla Cina, fra cui scarpe e scarpine anche per bambini, con percentuali allarmanti di cromo esavalente, sostanza altamente cancerogena; 

– capi di abbigliamento di famose griffe, contaminati in quanto tinti con sostanze chimiche pericolose che possono alterare anche il sistema ormonale dell’uomo; 

– prodotti di bigiotteria e orologi di moda (Tiffany, Gucci, Fendi, Michael Kors) spacciati per argento e realizzati in una lega rame/zinco con rivestimento galvanico in nichel, composizione metallica che provoca spesso allergie e bruciature.

I consumatori erano tratti in inganno dalla struttura dei siti, predisposti in modo da apparire rivenditori ufficiali dei marchi e dei prodotti pubblicizzati: non solo i nomi, ma anche le immagini e le foto inserite, a fronte di sconti consistenti rispetto ai prezzi ufficiali, tendevano a rendere credibili le offerte. Per l’allestimento e per la grafica, questi siti risultavano su Internet cloni di quelli originali, senza fornire le informazioni prescritte dalla legge sui diritti degli acquirenti in tema di recesso, ripensamento e garanzia.

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