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Contanti, come funziona il “tetto”: 7 regole del Tesoro

Il ministero dell’Economia ha pubblicato un vademecum sull’utilizzo del contante per fare chiarezza su regole vecchie e nuove: ecco quelle più importanti

Contanti, come funziona il “tetto”: 7 regole del Tesoro

Si torna a parlare del tetto ai contanti. Il limite di legge è attualmente a 3mila euro, ma la manovra appena approvata dal Consiglio dei ministri prevede di abbassarlo a 2mila per i prossimi due anni e poi ancora a mille nel 2022. La misura non piace a Italia Viva (era stato il governo Renzi ad alzare la soglia da mille a 3mila euro) per cui non è da escludere che in fase di conversione possa arrivare qualche modifica, se non addirittura lo stralcio.

È bastato però rispolverare l’argomento (le modifiche sono state addirittura 10 dal 2002) perché molte persone sommergessero il ministero dell’Economia per avere dei chiarimenti. Il Tesoro ha deciso quindi di pubblicare delle nuove FAQ (domande con risposte), creando una sorta di vademecum sull’utilizzo dei contanti.

Ecco i casi principali da tenere a mente per non avere brutte sorprese e non complicarsi la vita inutilmente.

PRELEVARE E VERSARE IN BANCA DENARO CONTANTE OLTRE LA SOGLIA

Si può fare: il tetto all’uso dei contanti riguarda solo i pagamenti, cioè i flussi di denaro fra soggetti diversi, non anche l’operazione di prelevamento o versamento in contanti sul conto corrente. Tuttavia, in questi casi la normativa antievasione prevede la possibilità di accertamenti da parte del Fisco. Inoltre, è previsto l’obbligo per banche, Poste, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica di inviare all’Uif (l’Unità di informazione finanziaria istituita presso Bankitalia), con cadenza mensile, le “comunicazioni oggettive” sui movimenti in contante pari o superiori a 10mila euro.

PAGAMENTO OLTRE LA SOGLIA CON CONTANTI E ASSEGNO

È possibile, ma la parte pagata in contanti deve essere inferiore al tetto previsto per legge (3mila euro quest’anno, poi – se la manovra non subirà modifiche – 2mila nel 2020-2021 e a mille nel 2022.

PAGAMENTO OLTRE LA SOGLIA CON PIÙ ASSEGNI

È consentito, spiega il Tesoro, perché “non configura l’ipotesi del cumulo e, pertanto, non dà luogo a violazione”. La ragione è che gli assegni bancari lasciano traccia dell’operazione nella banca che li ha emessi e in quella dove sono stati versati.

PAGAMENTO OLTRE LA SOGLIA AL NOTAIO

Il pagamento al notaio di cambiali e assegni in denaro contante è possibile in quanto il notaio si può considerare in questa circostanza come il “mandatario” dell’istituto di credito che ha richiesto l’elevazione del protesto.

PAGAMENTO OLTRE SOGLIA CON CONTANTI MA A RATE

Se parti stipulano un contratto che prevede un pagamento rateale (regolarmente fatturato, ovviamente) non violano le regole.

PAGAMENTO OLTRE SOGLIA CON FINTE RATE

A compiere il reato è chi effettua più pagamenti in contanti “artificiosamente frazionati” per rimanere sotto la soglia legale, fingendo che si tratti di più operazioni quando in realtà è soltanto una.

COSA RISCHIA CHI VIOLA LE REGOLE

La sanzione è salatissima: va da 3mila a 50mila euro e viene quintuplicata (da 15mila a 250mila euro) in caso di violazioni che eccedono i 250mila euro.

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