In piazza, stavolta, sono scesi gli artigiani, i commercianti e i piccoli imprenditori. Erano 60 mila – secondo gli organizzatori – oggi a Roma, in piazza del Popolo, per chiedere allo Stato meno tasse e meno burocrazia. Sono arrivati da tutta Italia, soprattutto dal nord est del Paese.
La manifestazione era organizzata da Rete Imprese Italia, associazione che riunisce Confesercenti, Casartigiani, Cna, Confartigianato e Confcommercio. Una protesta pacifica per chiedere una svolta nella politica economica italiana.
La mobilitazione ha anche incassato l’approvazione della Cgil, seppur con qualche precisazione. Il segretario del sindacato Susanna Camusso ha spiegato: “Le imprese hanno ragione di protestare perché sono in difficoltà, sono moltissime e rappresentano quasi un quarto del nostro sistema produttivo. Questo sistema è in crisi anche a causa di chi ha investito poco e ha spostato le sue risorse in finanza invece che in attività produttive”.
Il malumore delle Pmi risponde a numeri ben precisi. Negli ultimi cinque anni ci sono state in media mille chiusure al giorno. Nel primo semestre 2013, fallimenti e concordati sono aumentati del 12%. L’incidenza della tassazione sui profitti è al 66%, il 20% in più della media europea. E la burocrazia, denuncia Rete Imprese, costa alle piccole e medie imprese 30 miliardi di euro all’anno.
