Condividi

Sacconi: garantiti i fondi per gli ammortizzatori sociali

Il ministro del Lavoro, al termine di una audizione alla Camera, ha anche commentato la decisione del Tribunale di chiudere i ministeri a Villa Reale. “La giurisprudenza del lavoro è un’altra anomalia di questo Paese, oggi fortunatamente ridimensionatasi, ma ancora emergono capacità creative che certo non aiutano l’evoluzione del nostro mercato”.

Sacconi: garantiti i fondi per gli ammortizzatori sociali

Sul lavoro pesa e ha pesato una giurisprudenza che ha rappresentato “una anomalia”. Un giudizio in generale, quello del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che pero’ prende spunto dalla sentenza del Tribunale del Lavoro di Roma che ha cancellato le sedi dei ministeri a Monza accogliendo il ricorso di alcuni sindacati.

“La giurisprudenza del lavoro e’ stata a lungo un’altra anomalia di questo Paese, oggi fortunatamente ridimensionatasi, ma ancora emergono capacita’ creative che certo non aiutano l’evoluzione del nostro mercato del lavoro”. sostiene il titolare del dicastero del Lavoro, commentando- al termine di una audizione in commissione ala Camera- la decisione del Tribunale che di fatto chiude i ministeri a Villa Reale voluti questa estate dalla lega. Sacconi spiega che per “capacita’ creative si intende un’interpretazione molto opinabile”.

Affrontando più in generale i temi dell’occupazione, Sacconi garantisce che “gli ammortizzatori sociali saranno assicurati anche per il prossimo anno”, confermando l’intenzione del governo di finanziare anche per il prossimo anno i lavoratori in mobilita’. In ogni caso – aggiunge – oltre agli ammortizzatori in Italia dovrebbe essere applicata la legge che prevede l’obbligo di accettare un nuovo posto di lavoro se congruo. ”Tutti i lavoratori che hanno avuto il sussidio per legge – spiega – hanno l’obbligo di accettare una nuova  offerta di lavoro se congrua. In Italia c’è questa legge che lo prevede ma non viene applicata”.

Il ministro si dice poi contrario al cosiddetto salario garantito. ”Il salario garantito – sottolinea – e’ contro la storia per quello che costa e per quello che significa, cioè la non sollecitudine della responsabilità della persona nel cercare un posto di lavoro. Il salario a prescindere e’ un istituto che fortunatamente nessun attore sociale ha mai chiesto”.

Non e’ mancato anche il riferimento critico alla “disarticolazione tra Regioni e Province nel mercato del lavoro”.  Sacconi ricorda che le Regioni lamentano una mancanza di coordinamento con le Province, alle quali e’ stata assegnata la competenza dei Centri per l’impiego.  E dunque per il ministro  bisogna cercare “di recuperare questa prerogativa delle Regioni”.

Infine due temi: la devastazione di sabato a Roma, e la situazione Fiat. La prima questione: Roma “e’ stata ferita e ha diritto ad un periodo di tregua”, dice Sacconi  con riferimento anche alla decisione della  questura di Roma  di non autorizzare  il corteo della Fiom previsto per venerdì. E sull’ipotesi di una fideiussione da parte degli organizzatori delle manifestazioni, avanzata dal ministro Maroni, “si devono individuare modalità per prevenire situazioni come quella che si e’ verificata sabato. Non si può accettare passivamente una deriva” del genere.   Quanto alla Fiat,  “quello che io capisco e’ che ha confermato il suo impegno in Italia, e questo in un momento difficile, grazie ai sindacati responsabili ed ai lavoratori che hanno favorito questo percorso con coraggio”.

E conclude:  La Fiat si e’ impegnata nel nostro Paese, “smentendo fino ad ora i profeti di sventura”.

Commenta