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Pitti, Calenda: “36 milioni per la moda, ma ora bisogna cambiare”

Il vice-ministro dello Sviluppo economico ha annunciato che la cifra dello stanziamento per l’internazionalizzazione delle aziende del settore supererà le attese dei giorni scorsi – Calenda avverte: “Il settore moda deve dimostrare di sapersi riorganizzare e ragionare in ottica di sistema”.

L’87sima edizione di Pitti Uomo si è aperta con un discreto successo di pubblico, ma, soprattutto, con una buona notizia per tutto il settore della moda. Il vice-ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, intervenuto alla cerimonia di apertura a Palazzo Vecchio ha infatti annunciato la cifra che sarà destinata al settore all’interno dei fondi stanziati, 261 milioni di euro, per l’internazionalizzazione delle imprese del Made in Italy.

La buona notizia è nella cifra in sè, perchè lo stanziamento per la moda annunciato da Calenda sarà di 36 milioni di euro, una decina di milioni in più rispetto alle previsioni. Alle carezze, che sono la cosa più importante, il vice-ministro accompagna, però, anche un rimbrotto: l’assegnamento, infatti, dipende da una condizione, quella che il settore “sappia dimostrare di sapersi riorganizzare, seguendo le vocazioni delle singole città”.

“Il sistema moda – afferma ancora Calenda – così non va. Non esiste che tutti facciano tutto slegati l’uno dall’altro, senza ragionare in un’ottica di sistema”.  E ancora: “È inaccettabile che Milano Unica, la fiera dei tessuti, non sia la più forte del mondo, visto che l’Italia detiene il primato nel settore. Firenze ha dimostrato di saper fare una grande fiera e il governo è pronto a rinnovare gli investimenti per 2 milioni di euro nei prossimi tre anni”.

Tra le città da rilanciare spicca, ovviamente, il caso di Roma, e di Altaroma, a rischio fino a pochi giorni fa e salvata in extremis dai fondi della regione Lazio. Anche in questo caso Calenda parla di investimenti condizionati al cambiamento: “Ho parlato con Silvia Venturini Fendi (presidente di AltaRoma) e le ho detto che se la manifestazione sarà pronta a rischiare e a diventare una vetrina per i giovani talenti italiani e non allora il governo si impegnerà a finanziarla per intero. Non lo faremo se sarà un contenitore pensato per compiacere certi ambienti romani”. Un messaggio chiaro che potrebbe sbloccare nuovi fondi come anche lasciare AltaRoma al suo destino.

Aldilà della qualità e della foggia di vestiti, giacche e cappotti, e della fantasia degli stilisti in campo, la quattro giorni di Pitti Uomo non poteva cominciare meglio. 

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