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Gigafactory Enel 3Sun: a Catania la più grande fabbrica di pannelli solari in Europa entro il 2024

Entro il 2024 la “fabbrica del sole” del gruppo Enel sarà la più grande d’Europa per pannelli fotovoltaici ad altissime prestazioni, con una capacità di 3GW/anno – La premier Giorgia Meloni in visita al sito: “Bisogna crederci e lavorare”

Gigafactory Enel 3Sun: a Catania la più grande fabbrica di pannelli solari in Europa entro il 2024

“Siamo venuti a parlare soprattutto di innovazione, cioè siamo venuti a parlare in particolare di nuove tecnologie applicate al nesso clima-energia. In questo territorio che qualcuno ha ribattezzato l’Etna Valley, la scommessa che si porta avanti è quella di far diventare Catania uno dei poli industriali più importanti d’Europa nella produzione di pannelli fotovoltaici di ultima generazione e ad altissime prestazioni. Il Governo intende fare la sua parte. Noi credo dobbiamo e vogliamo essere competitivi in questo settore”. Sono le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la visita a 3Sun Gigafactory, la fabbrica del gruppo Enel destinata a diventare entro il 2024 la più grande d’Europa per la produzione di pannelli fotovoltaici ad altissime prestazioni, con una capacità produttiva di 3GW all’anno e una tecnologia unica al mondo.

Fondata nel 2010, 3Sun è emersa come un progetto rivoluzionario nel campo dell’energia solare. Attraverso il supporto finanziario proveniente sia da investitori privati che da fondi dell’Unione europea e del governo italiano, l’azienda ha rapidamente affermato la sua leadership nella produzione di moduli fotovoltaici avanzati, adottando tecnologie innovative quali celle solari bifacciali e moduli a film sottile. Queste soluzioni consentono non solo di produrre energia in modo più efficiente, ma anche di ridurre l’impatto ambientale associato alla produzione di energia solare.

Oltre al suo impatto economico positivo, con la creazione di posti di lavoro e lo stimolo all’industria locale, l’azienda si distingue per il suo impegno ambientale. La produzione di energia pulita e rinnovabile è al cuore della missione di 3Sun, sottolineando l’importanza di una transizione verso fonti energetiche sostenibili.

La Gigafactory Enel nel panorama energetico europeo

Nonostante i successi ottenuti, l’impianto ha dinanzi a sé diverse sfide, tra cui la concorrenza internazionale e l’evoluzione costante delle tecnologie fotovoltaiche. Per rimanere all’avanguardia, “bisogna crederci e lavorare”, incalza la premier.

“L’obiettivo è rendere operativa la Gigafactory, avviare la produzione, arrivare a una produzione di cinque milioni di pannelli fotovoltaici l’anno. Significa, tra le altre cose, un incremento occupazionale di circa 709 assunzioni entro il 2024, più circa 1.000 nuovi occupati per quello che riguarda l’attività dell’indotto. Significa un investimento imponente, – questo è già stato ricordato anche da chi mi ha preceduto – complessivi oltre 700 milioni di euro, dei quali 520 garantiti da Enel, il rimanente, quasi 190 milioni, dall’Innovation Fund dell’Unione europea e dal Pnrr”.

Meloni: “Il Sud non deve vivere di sussidi”

“Noi dobbiamo essere in grado di produrre la tecnologia che è fondamentale per le nostre scelte strategiche. Se vogliamo essere padroni del nostro destino. È la ragione per la quale investiamo ancora di più su questa iniziativa e su questo progetto. È la ragione per la quale siamo convinti che l’Italia, in questa sfida energetica, possa addirittura puntare a essere l’hub d’approvvigionamento energetico del resto d’Europa. Non ha molto senso – osserva – che noi mentre ci liberiamo di una dipendenza energetica dalla Russia ci consegniamo mani e piedi a catene di approvvigionamento che non controlliamo. Noi dobbiamo essere in grado di produrre una tecnologia che interessa le nostre scelte strategiche per essere padroni del nostro destino”.

“Su questo progetto strategico, il Sud, il Mezzogiorno d’Italia, ha il ruolo centrale dal nostro punto di vista. Perché? Perché io non voglio un Sud che viva di sussidi. Io voglio un Sud nel quale ci siano gli strumenti che consentono al Mezzogiorno d’Italia di competere ad armi pari. C’è un gap, bisogna costruire gli strumenti che consentono di colmare quel gap, perché il Mezzogiorno d’Italia possa dimostrare finalmente quanto vale senza avere le discriminazioni che ha avuto in passato”, ha concluso la premier.

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