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G20, accordo storico sulla tassa minima globale al 15%

A Venezia raggiunto l’accordo fiscale sulle multinazionali dai ministri e governatori del G20. Il gettito potrebbe arrivare a 150 miliardi. I dettagli saranno perfezionati a Washington in ottobre. Guardia alta sui rischi delle varianti Covid e l’impatto sulla ripresa economica. Task force per pandemia e vaccini. Corteo anti-G20 e tensioni

G20, accordo storico sulla tassa minima globale al 15%

“Abbiamo raggiunto un accordo storico per un sistema fiscale internazionale più stabile e giusto“. I ministri delle Finanze e i Governatori del G20, dopo due giorni di riunioni, hanno recepito l’intesa raggiunta lo scorso 1° luglio dall’Ocse sulla Global minimum tax, una tassa mondiale del 15% sulle multinazionali e sulla redistribuzione della competenza a tassare i grandi gruppi, a partire dalle big dell’Hi-Tech. L’obiettivo è ambizioso: contrastare l’elusione e i paradisi fiscali. Secondo le intenzioni, la global tax dovrebbe entrare in vigore nel 2023, garantendo un gettito mondiale pari a 150 miliardi di dollari, la redistribuzione degli utili dovrebbe portare altri 100 miliardi.

LE PAROLE DI FRANCO

I ministri delle Finanze e i governatori del G20 hanno raggiunto un “accordo molto importante, qualche mio collega ha detto storico, con cui appoggiamo le componenti principali” del piano per la tassazione delle multinazionali con una tassa minima e una ripartizione degli utili fra i Paesi dove queste operano. Lo ha affermato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del G20 a presidenza italiana a Venezia. “Per la prima volta fissiamo regole globali per la tassazione delle grandi multinazionali”, ha sottolineato Franco, secondo cui la global tax “dovrebbe interrompere ridurre i margini per la concorrenza fiscale e portare a un sistema impositivo mondiale più equo e più coordinato”. Con l’accordo “la concorrenza fiscale non viene abolita ma in qualche modo regolata”, ha precisato, spiegando anche che si intende “implementare a fine ottobre”, a livello del G20 dei leader di Governo, i meccanismi concordati.

Nel corso degli incontri i ministri e i Governatori si sono inoltre impegnati a portare avanti le misure di stimolo monetario e fiscale “per tutto il tempo necessario per sostenere la ripresa” e per “evitare un ritiro prematuro” delle misure, ha concluso il ministro. 

LE DICHIARAZIONI DI VISCO

“La vaccinazione è importante, ma la transizione lo è ancora di più, dobbiamo essere pronti a realizzare obiettivi per una normalità che non sarà la stessa”, ha affermato il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nella conferenza stampa conclusiva del G20 economia di Venezia. “Dobbiamo adattarci – ha aggiunto il numero uno di via Nazionale – ma con consapevolezza, con sensibilizzazione e in accordo a lavorare assieme in acque inesplorate e sotto osservazione”.

I PROSSIMI PASSI

Dopo il via libera del G20 ci sarà tempo fino ad ottobre per definire i dettagli tecnici e per convincere i Paesi contrari (7 su 139 Stati Ocse) a firmare l’intesa. Tra i No figurano anche tre Paesi europei: Irlanda, Estonia e Ungheria. Nel frattempo alcuni Stati, tra i quali la Germania, Usa e Francia, cercheranno di fare pressione affinché l’aliquota del 15% venga innalzata a un livello più alto (la proposta iniziale di Joe Biden prevedeva un’aliquota al 21%), così come la quota di riallocazione degli utili: “il 20% non sembra abbastanza, il 30% potrebbe essere troppo, dunque la proposta francese è raggiungere un consenso al 25%”. Quanto all’altro aspetto, quello dell’aliquota minima globale, “credo fortemente che il 15% non sia abbastanza, dobbiamo fare di più e la Francia, con alcuni partner rilevanti del G20, punta a più del 15%”, ha affermato il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire.

CLIMA E VACCINI

I Grandi Venti, si legge nel comunicato finale, si sono accordati anche “sull’uso, se appropriato, di un meccanismo di fissazione del prezzo delle emissioni di Co2 e incentivi”, riconoscendo il carbon pricing come strumento utile nella lotta al cambiamento climatico.

“Continueremo a sostenere la ripresa – continua il documento – evitando qualsiasi ritiro anticipato di misure di sostegno, pur rimanendo coerenti con i mandati della Banca centrale, anche in materia di stabilità dei prezzi, e preservare la stabilità finanziaria e la sostenibilità di bilancio a lungo termine e salvaguardarla dai rischi di ribasso e ricadute negative”. 

Un’altro punto importante del testo riguarda la creazione di una task force composta da Banca mondiale, Organizzazione mondiale della sanità, fondo monetario internazionale e Organizzazione mondiale del commercio per “i vaccini, le terapie e diagnosi nei Paesi in via di sviluppo” e per rispondere al “bisogno urgente di essere più preparati” alle pandemie. “Daremo priorità all’accelerazione della consegna dei vaccini, diagnosi e terapie” specie nei Paesi svantaggiati e daremo “risposte per reagire rapidamente a nuove varianti”.

GLI SCONTRI IN PIAZZA

Circa 1.000 manifestanti si sono uniti alla protesta organizzata dal movimento No Grandi Navi contro il G20 dell’Economia. Durante la manifestazione sono stati lanciati bottiglie, fumogeni e fuochi d’artificio. Il gruppo in testa al corteo ha cercato di sfondare il “muro” creato dai poliziotti posizionati ai piedi del Ponte dell’Accademia, per impedire alla manifestazione di raggiungere l’Arsenale. La polizia, in tenuta antisommossa ha risposto con due cariche, disperdendo i partecipanti. 

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