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Ferrero accelera sulla prima colazione, ma con i surgelati rivolti ai bar: la mossa del cavallo nella partita con Barilla

La casa piemontese della Nutella e quella emiliana del Milino Bianco si incrociano sul terreno prima colazione. Con l’acquisto di Fresystem, Ferrero si differenzia, ma conferma la presenza

Ferrero accelera sulla prima colazione, ma con i surgelati rivolti ai bar: la mossa del cavallo nella partita con Barilla

Si preferisce far colazione a casa o al bar? E’ uno di quei simpatici dilemmi in cui ci si inciampa spesso, come quello tra doccia e bagno, tra biondi e mori. Per la colazione in terra italiana, ricca di prodotti chiave, dal cioccolato alle nocciole, ai tradizionali prodotti da forno, è una questione seria e a disputarsi su questo terreno ci sono due campioni di primissimo piano: Ferrero e Barilla.
La recente acquisizione da parte della casa piemontese di Fresystem è stata forse la carta che ha meglio definito una partita iniziata da 5 anni.

Ferrero acquista Fresystem, leader nel settore “frozen bakery”

Il gruppo Ferrero, guidato dal presidente esecutivo Giovanni Ferrero e dal Ceo Lapo Civiletti, dopo le campagne acquisti miliardarie negli Stati Uniti si è rivolto in Campania per l’acquisto di Fresystem, azienda leader nel mercato nel settore del “frozen bakery”, vale a dire dei prodotti da forno per la “colazione italiana”, ha detto un comunicato. In questo modo Ferrero ha voluto dare un chiaro segnale alla concorrente Barilla: resto nel tuo territorio della prima colazione a casa, ma mi differenzio rivolgendomi ai bar.

Ferrero e Barilla: grandi storie dell’imprenditoria italiana

Le due società, conosciute in tutto il mondo e che hanno fatto la storia dell’imprenditoria italiana, hanno storie iniziate negli Anni Sessanta, storie che sono corse sempre parallele senza intrecciare i prodotti, secondo una ricostruzione di Milano Finanza.
Due giganti, dalle dimensioni colossali: circa 13 miliardi di ricavi (per un miliardo di utili) e quasi 40 mila dipendenti per Ferrero; circa 4 miliardi di ricavi (un utile di 229 milioni) e oltre 8.700 dipendenti per Barilla, entrambe nominate Città creative Unesco della Gastronomia.
Ferrero, nella sua terra piemontese si è differenziata soprattutto per la Nutella e i cioccolati in genere, Barilla, nel suo territorio parmense, si è distinta per i prodotti da forno come quelli del Mulino Bianco.

La svolta nel 2018: Barilla invade il campo delle creme al cioccolato di Ferrero

Poi c’è stata l’invasione di campo nel 2018: Barilla ha deciso ufficialmente di rompere quel silente patto di non belligeranza, secondo una ricostruzione di Milano Finanza, con il lancio della crema Pan di Stelle a base di sole nocciole italiane e cioccolato scelte, in un accordo siglato con Nutkao che per l’occasione aveva anche inaugurato il nuovo stabilimento di Govone, a pochi chilometri da Alba, proprio in Piemonte.
Ferrero ha risposto prontamente un anno dopo, invadendo il terreno della concorrente della prima colazione e sfoderando i Nutella Biscuits, accompagnandoli con una campagna pubblicitaria senza precedenti. Si ricorda che proprio questi biscotti in poco tempo sono diventati introvabili e si è addirittura scatenata una caccia sulle piattaforme online (Amazon e eBay in particolare) sulle quali si potevano acquistare però a un prezzo triplicato: 9-10 euro al chilo invece dei circa 3 euro consigliati dalla Ferrero. Secondo i dati di Iri, compagnia che registra le vendite, sarebbero state vendute 5,9 milioni di confezioni solo nelle prime quattro settimane.
Ma ecco Barilla sferrare un nuovo attacco: un mese dopo lancia la Biscocrema Pan di Stelle, iniziando a cavalcare con maggiore forza anche la battaglia contro l’olio di palma che da qualche anno prima aveva iniziato ad arrecare qualche grattacapo al colosso di Alba. Da quel 2018, insomma, la battaglia sembra essersi spostata quasi su tutte le categorie di prodotto

La mossa del cavallo arriva con i surgelati per i bar

Con l’acquisto la scorsa settimana del gruppo campano Fresystem, Ferrero fa di fatto una doppia mossa: si differenzia con prodotti da forno surgelati con un mercato che vale oltre 500 milioni, tra bar e grandi catene, ma si consolida nel campo delle colazioni. “Fresystem rappresenta un punto di riferimento per gli operatori del settore” ha detto Ferrero in una nota.
La società campana, che era in capo alla famiglia Simioli sin dal 1991, ha il suo core business nella produzione conto terzi per grandi gruppi: un cornetto su quattro venduto in Italia viene dalla fabbrica Fresystem. Si trovano negli Autogrill, nei caffè e nei ristoranti, sono quelli dei grandi marchi dell’alimentazione, da Unilever a Nestlé a Chef Express, fino anche a McDonald’s. Per Ferrero produce dal 2021 i Nutella muffin che si trovano per esempio all’Autogrill e da McDonald’s. Ha chiuso il 2021 con un fatturato di 60 milioni di euro, saliti a 70 nel 2022.

Il recente shopping di Ferrero

Lo scorso dicembre Ferrero ha annunciato una maxi-acquisizione negli Stati Uniti, siglando un accordo per l’acquisizione di Wells, azienda di gelati a conduzione familiare al mondo, che opera con i marchi Blue Bunny, Blue Ribbon Classics, Bomb Pop e Halo Top. In precedenza, a giugno 2021 ha acquisito Burton’s Biscuit Company dal fondo Ontario Teachers’ Pension Plan Board. Fanno parte del gruppo anche Thornotons, il produttore di biscotti Delacre, le caramelle di Ferrara Candy, il cioccolato di Fannie May, la divisione dolciaria di Kellogg’s, i gelati di Ice Cream Comaker, i biscotti di Kelsen e le barrette Fulfil Nutrition.

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